(di Paolo Verdura)
E' tempesta sui mercati nel primo
giorno della settimana che segue l'annuncio sui dazi di Donald
Trump e la risposta della Cina, mentre l'Ue sta mettendo a punto
una strategia di reazione. L'onda dei ribassi è partita da
oriente, con Shanghai in calo di quasi il 4,5% in apertura e di
oltre il 7,3% in chiusura, Hong Kong in ribasso del 12% e Tokyo
di oltre il 7,8% in chiusura, mentre Shenzhen ha lasciato sul
campo oltre il 10% e Seul (-5,57%) ha registrato la peggiore
seduta dall'agosto del 2024.
Non va meglio in Europa. Dopo un avvio apparentemente
tranquillo a Milano e Parigi dovuto al fatto che la maggior
parte dei titoli non riusciva a fare prezzo per eccesso di
ribasso, appena il quadro è stato più chiaro il calo è stato di
oltre il 6% nelle due piazze di Euronext, mentre a Francoforte
ha toccato il 9%. Leggermente più 'caute' Londra (-6,5%) e
Madrid (-4,7%). Riducono il calo a circa il 2% i future Usa, che
perdevano di più al momento del debutto dei mercati europei (Dow
Jones -3,2%, Nasdaq -4%).
Proseguono le vendite sul greggio, che però si stabilizza. Il
petrolio Usa risale sopra i 60 dollari al barile (Wti - 2,95% a
60,15 dollari) e il Brent del Mare del Nord cede il 2,69% a
63,85 dollari al barile. Sale l'oro (+0,50% a 3.050, dollari
l'oncia) che si conferma come bene di rifugio insieme al Bund
tedesco, il cui rendimento riduce il calo a 6 punti base al
2,5%. Si restringe così lo spread con il Btp a 124 punti e il
rendimento in calo di 1,5 punti al 3,75%. Riduce il ribasso
anche il Bitcoin (-6,75% a 77.261 dollari), che ha comunque
azzerato il guadagno accumulato con i precedenti annunci del
presidente Usa Donald Trump. In questo quadro si forte l'euro
poco sotto quota 1,1 dollari, mentre la sterlina scende a 1,28
dollari.
Al traguardo di metà seduta gli indici europei riducono il
calo circa il 4%. Milano cede il 4,12%, Francoforte il 3,79%,
Parigi il 3,73%, Madrid il 3,75% e Londra il 3,4%. Nel mirino le
banche con ipotesi sempre più accreditate di un'imminente
recessione a seguito delle politiche commerciali di Donald
Trump. In Piazza Affari Mediobanca cede il 5,12%, Intesa cede il
4,88%, Popolare Sondrio il 4,7%, Mps il 4,6%, Bper il 4,11,
Banco Bpm il 4,07% e Unicredit il 2,5%. I dazi colpiscono il
lusso con Moncler (-6,57%) e Cucinelli (-6,19%), Stellantis
(-6,28%) e Iveco (-5,54%).
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