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Anghiari città della Donna con esposizione diffusa

Anghiari città della Donna con esposizione diffusa

Opere raffiguranti immagini femminili da Rinascimento ad oggi

ANGHIARI, 05 novembre 2022, 17:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Anghiari, borgo medievale toscano celebre per la battaglia campale nel Quattrocento tra fiorentini e milanesi dipinta da Leonardo diventa ora città della Donna. Lo fa con un' esposizione, che, da oggi al prossimo 8 marzo, popolerà quattro spazi del suo centro storico di decine di opere raffiguranti l'immagine femminile dal Rinascimento ad oggi, tra mito, rappresentazioni bibliche, evangeliche e molto altro ancora.
    In Storie di Donne, questo il titolo della mostra, dipinti, disegni e sculture, disseminati tra Museo della Battaglia e di Anghiari, Museo di Palazzo Taglieschi, Chiesa di Sant'Agostino e Palazzo Pretorio sintetizzano di fatto cinque secoli di cultura occidentale attraverso le rappresentazioni iconografiche di Eva, Maria, Maria Maddalena, Santa Caterina, e ancora Leda, Medea, Penelope (solo per citarne alcune), realizzate da grandi maestri quali Michelangelo, Dürer, Jacopo della Quercia, Giovanni dal Ponte, Goya, Manet; fino ad arrivare al recupero, tutto contemporaneo, di forme figurative più arcaiche della femminilità portato avanti dallo scultore romagnolo Ilario Fioravanti, si spiega in una nota. Il risultato è un esaustivo racconto per immagini a cavallo fra storiografia, leggenda, allegorie, simbolismi, spiritualità.
    Realizzata dal Comune insieme al Museo della Battaglia e di Anghiari con la curatela dagli storici dell'arte Benedetta Spadaccini e Gabriele Mazzi, l'esposizione nasce, non a caso, proprio dall'idea di due donne: Alberica Barbolani da Montauto e Ilaria Lorenzini, rispettivamente assessore alla Cultura ed al turismo della città toscana. "Come sempre avviene - spiega Alberica Barbolani da Montauto - gli eventi scaturiscono da lunghi periodi di preparazione, riflessione e studio. In questo caso sono molteplici i fattori che concorrono a comporre questa mostra, il primo dei quali è la fiducia nel dialogo e nella ricerca di obiettivi comuni, che puntualmente, quando sono nobili, vengono trovati".
   

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