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Alberi da frutto del Casentino, salvate 24 varietà antiche

Alberi da frutto del Casentino, salvate 24 varietà antiche

Regione: 'Dal Ciliegio Corniola al Pero Cova e il Melo Regina'

FIRENZE, 18 febbraio 2025, 15:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dal Ciliegio Corniola al Pero Cova e il Melo Regina: sono alcune delle 24 varietà locali di alberi da frutto tradizionali del Casentino, in provincia di Arezzo, "che potevano scomparire e che invece rimarranno sulle tavole e sui banchi dei mercati mantenendo ancor più ricca l'agrobiodiversità toscana". Lo rende noto la Regione Toscana spiegando che il loro salvataggio è stato possibile "grazie a un progetto di recupero finanziato dal Psr tramite Terre regionali Toscane e realizzato dall'Unione dei Comuni montani del Casentino e dalla Scuola Sant'Anna di Pisa". La maggior parte di queste varietà locali sono già iscritte al registro nazionale per la commercializzazione del materiale di moltiplicazione delle specie frutticole e dal 13 febbraio sono iscritte anche nel repertorio regionale delle varietà locali a rischio di estinzione della Toscana (Lr 64/2004) che permette il sostegno ai Coltivatori custodi e alla banca del germoplasma tenuta dall'Unione dei Comuni del Casentino presso il vivaio di Cerreta in Camaldoli di Poppi. L'ambito locale di recupero, conservazione e coltivazione delle diverse varietà locali riguarda in particolare i comuni di Bibbiena, Capolona, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Poppi, Pratovecchio Stia, Subbiano e Talla. Tra le 24 cultivar salvate ci sono due ciliegi, quattordici meli, sette peri e un pesco. "Il recupero di queste antiche cultivar - commenta la vicepresidente e assessora all'agricoltura della Toscana Stefania Saccardi - permetterà di studiare la migliore resilienza ai cambiamenti climatici in corso e la conservazione della biodiversità del territorio anche attraverso la loro valorizzazione soprattutto presso le aziende agrituristiche. Oggi più che mai la tutela delle risorse genetiche locali, si lega indissolubilmente ai temi della sostenibilità ambientale, dei cambiamenti climatici, dell'economia circolare, della tutela del suolo, dell'acqua e della biodiversità naturale e selvatica".
   

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