Cattedrale di Grosseto stracolma
di fedeli per l'accoglienza del nuovo vescovo Bernardino
Giordano. L'ingresso, spiega una nota della Diocesi, è avvenuto
questo pomeriggio in un clima di grande gioia e commozione. Una
festa di popolo, prima di tutto, che ha visto confluire nel
capoluogo maremmano non solo persone da tutte le parrocchie
della Diocesi, ma anche da Loreto (un bus), dove il vescovo
Bernardino è stato per quasi sette anni vicario generale della
delegazione pontificia; da Saluzzo, sua città di nascita e da
altre zone d'Italia.
La cattedrale di San Lorenzo non è riuscita a contenere la
gran quantità di persone, per questo la piazza Dante, dove era
stato posizionato un maxischermo, ha accolto quanti hanno
desiderato essere presenti alla celebrazione. Giordano è l'82mo
vescovo di Grosseto. Il vescovo ha iniziato da Roselle il suo
percorso di avvicinamento alla cattedrale. Poi tappa
all'ospedale della Misericordia, e al carcere di via Saffi.
Intorno alle 15:15 il corteo di auto è giunto a porta Corsica,
ingresso al centro della città e il tragitto a piedi verso la
cattedrale. Le autorità civili e militari hanno atteso il
vescovo in piazza Duomo. Sul sagrato l'abbraccio col suo
predecessore Giovanni Roncari, e i saluti ufficiali del sindaco
di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, del presidente
della Provincia Francesco Limatola, e del prefetto di Grosseto
Paola Berardino. Giordano si è recato nel vicino palazzo
vescovile, dove ha indossato le vesti liturgiche e da dove è
partita la processione introitale dei Vescovi.
Contemporaneamente, dal palazzo del Capitolo è partita la
processione del clero. Giunti in piazza Duomo, all'altezza del
Municipio, le due processioni si sono fuse in una unica per
l'ingresso solenne in cattedrale. La prima parte della liturgia
è stata presieduta dal cardinale Augusto Paolo Lojudice,
presidente della Conferenza episcopale Toscana (Cet), in qualità
di arcivescovo metropolita di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino,
di cui la diocesi di Grosseto è suffraganea. Ha assistito alla
celebrazione il cardinale Ernest Simoni, in rappresentanza
dell'arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli.
Nella sua prima omelia il vescovo Bernardino ha parlato di una
"domenica particolarmente impegnativa, ma anche di gioia perché
se non facciamo festa non sappiamo neanche riconoscere il
cammino che stiamo facendo. L'orientamento della nostra
penitenza è, infatti, la gioia: il digiuno, l'elemosina la
preghiera sono per un incontro".
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