Una pizza di alta qualità e a
basso impatto ambientale, con una filiera corta biologica e
biodinamica, tracciata e certificata con la tecnologia
blockchain. Si chiama PizzAgricola il progetto coordinato da
Apab (Associazione per l'agricoltura biodinamica) e sostenuto
dalla Regione Toscana tramite i fondi del Psr, presentato oggi a
Firenze.
Tramite il tracciamento e certificazione con la tecnologia
blockchain, da un lato le aziende agricole riescono a
valorizzare i propri prodotti, dall'altro i consumatori possono
sapere da dove provengono esattamente gli ingredienti utilizzati
nella preparazione della pizza, quali i passaggi dal campo al
piatto, oltre a ottenere informazioni legate alla sostenibilità,
per una scelta maggiormente consapevole.
"Anche la pizza, che non è un alimento tradizionale toscano,
lo diventa in qualche modo, con ingredienti toscani e attenzione
alla filiera corta - dice la vicepresidente e assessora
regionale all'agricoltura Stefania Saccardi -. Abbiamo sostenuto
questo progetto anche perché tiene dentro la possibilità di
recupero degli scarti dalla produzione agricola, in questo caso
dell'olio". "E' una iniziativa che ha voluto innovare
profondamente la filiera agroalimentare toscana, coniugando
tradizione, sostenibilità e tecnologia. Crediamo di aver creato
un modello replicabile per tutto il settore", aggiunge Gaia
Citriniti, vicedirettore di Apab e responsabile del progetto,
che ha come partner anche l'Università di Firenze e la start up
Bioadhoc.
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