Nel segno di Penelope e Andromeda,
le direzioni del museo archeologico nazionale MArTA di Taranto e
del museo nazionale Etrusco di Chiusi (Siena) hanno dato vita a
una convenzione per la reciproca promozione, attraverso lo
scambio e l'esposizione in contemporanea di reperti.
Sarà infatti inaugurata il prossimo 9 aprile, alle ore 17,
all'interno del museo nazionale Etrusco di Chiusi, l'esposizione
'Una donna tra le stelle: il mito di Andromeda'. Si tratta di un
focus che, fino al prossimo 6 luglio, porrà ai visitatori due
reperti di ceramica apula a figure rosse appartenenti alla
collezione permanente del MArTA: in mostra l'imponente cratere
(410-400 a.C.) con dipinta la liberazione di Andromeda,
destinata ad essere sacrificata a Poseidone dai suoi stessi
genitori, Cassiopea e Cefeo; e di una pelike, attribuita al
pittore di Dario e datata 340-330 a.C., con la rara scena della
riconciliazione tra Andromeda e i suoi genitori.
A Taranto, in contemporanea, dallo scorso 8 marzo e fino al 6
luglio, nell'ambito della mostra internazionale Penelope a cura
di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, e realizzata da Electa,
rimarrà in esposizione lo skyphos del Pittore di Penelope:
l'importante vaso attico a figure rosse risalente al 440 a.C.,
conservato a Chiusi e raffigurante un episodio del mito di
Ulisse con una rara rappresentazione di Telemaco che conversa
con la madre Penelope seduta davanti alla famosa tela.
L'accordo interistituzionale di promozione e valorizzazione
del patrimonio archeologico delle due regioni italiane è stato
siglato tra il direttore regionale musei nazionali Toscana,
Stefano Casciu e la direttrice del Museo archeologico nazionale
di Taranto, Stella Falzone.
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