La vicenda di Acciai speciali Terni
"sta assumendo sempre più i contorni di una vertenza" e qualora
entro il 28 febbraio non ci saranno novità sulla firma
dell'accordo di programma "è pronta a partire la mobilitazione".
Lo hanno ribadito le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm,
Fismic e Ugl nel corso di una conferenza stampa in cui sono
tornate a fare il punto della situazione dell'acciaieria e a
sottolineare di non essere mai state coinvolte nei tavoli.
"Sembra di essere dentro a un gioco dell'oca, siamo tornati
al via dopo tre anni. Ora sta in mano all'azienda decidere come
continuare. L'ultima data indicata è quella di fine di febbraio,
se non si arriverà a una soluzione o se ci sarà un'ulteriore
data, inizierà la mobilitazione" ha avvertito Alessandro
Rampiconi, segretario della Fiom. Il quale ha annunciato che si
terrà invece il 5 marzo l'incontro richiesto al prefetto di
Terni per affrontare le questioni ambientali.
"Se naufraga l'accordo di programma, e sembra ci siano le
condizioni perfette perché questo accada - ha sottolineato
Simone Liti, segretario della Fim Cisl -, ci sarà la necessità
di un accordo sindacale che traghetti gli investimenti oppure,
dal punto di vista istituzionale, di un patto di territorio".
A detta di Simone Lucchetti, segretario della Uilm, le
organizzazioni sindacali saranno "estremamente determinate
nell'attribuire le responsabilità a chi non ha posto le
condizioni per arrivare ad un accordo di programma". "Ce la
prenderemo - ha aggiunto - con tutti quelli che non hanno
rispettato gli accordi".
Anche per Giovacchino Olimpieri (Fismic) è arrivato il momento
di dire "basta alibi". "Di falsità ne sono state dette troppe -
ha aggiunto - e quando dette da istituzioni nazionali è un
affronto nei confronti dei lavoratori".
Infine per Daniele Francescangeli (Ugl), "l'inizio di una
nuova vertenza rattrista tutti", ma bisognerà "capire che dopo
il 28 febbraio il sindacato saprà fare il sindacato".
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