"C'era un tempo in cui la mafia non
esisteva, anche se uccideva. Illustri personaggi pubblici
negavano la sua esistenza. Oggi la mafia esiste ma il
negazionismo di ieri non è scomparso, è più sofisticato tanto
che spesso si nega il concorso esterno mafioso. I mafiosi sono
gangster ma se fossero solo questo non li avremmo tra i piedi da
200 anni". Lo ha detto l'ex procuratore capo di Palermo e
Torino, Giancarlo Caselli, in un incontro pubblico nel nuovo
polo universitario di Aosta.
"Ecco le relazioni esterne con il mondo legale - ha proseguito -
e questi concorrenti esterni sono la spina dorsale e consentono
alla mafia di andare avanti. Per cui non si nega la mafia ma il
concorso esterno. Il capostipite di questo negazionismo è stato
Silvio Berlusconi, disse che 'la nota magistratura di sinistra
ha creato il concorso esterno, un reato che non esiste'".
Per Caselli "le "mafie al nord sono consolidate, oggi è
aumentata la facilità di circolazione di merce e denaro, e la
mafia ha necessità di riciclare denaro sporco e deve andare al
nord dove, nonostante la crisi, ci sono i soldi". Inoltre "le
porte al nord per la 'ndrangheta sono rimaste spalancate, in
Piemonte e anche in Valle d'Aosta. E così la 'ndrangheta ha
registrato una curva in crescita e un contrasto all'inizio quasi
inesistente. Ecco perché occorre una magistratura sempre più
indipendente che in tanti ancora oggi non vogliono. Se l'acqua
bagna, bisogna attrezzarsi e aprire gli ombrelli ma pochi lo
hanno fatto nonostante in questi ultimi 30 anni di sirene di
allarme ne siano suonate tante e forti".
"Per noi la presenza del procuratore Caselli con la sua lunga
carriera dedicata al servizio della giustizia e della legalità è
un momento importante e un grande esempio. Come Consiglio
regionale abbiamo voluto istituire l'osservatorio sulla legalità
e sosteniamo con forza iniziative di questo genere" ha
sottolineato il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin.
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