La riunione del Consiglio Valle si è
aperta con la commemorazione del Giorno del Ricordo, che ricorre
il 10 febbraio.
Il capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, ha
voluto ricordare la figura di Arnaldo Harzarich che "fu il primo
a scoprire i corpi degli italiani rapiti e trucidati dai
partigiani di Tito. Con la sua squadra di vigili del fuoco trovò
204 corpi e ne scoprì altre centinaia che fu impossibile
recuperare". Inoltre "i partigiani slavi cercarono di impedire
le sue ricerche e, anche dopo il suo trasferimento in altro
luogo, subì degli attentati".
Per il capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco, "la
legge del 2004 ha restituito al Paese la memoria di quei fatti,
dimostrando come uno Stato democratico non possa prescindere
dalla condivisione piena del passato per costruire il suo
presente e il suo futuro".
"La tragedia delle Foibe - ha sottolineato il consigliere
Christian Ganis (Fi) - fu una vera e propria pulizia etnica, un
tentativo di cancellare la presenza italiana. Come gruppo
politico sentiamo forte il dovere di ricordare quelle vittime
innocenti. Purtroppo ancora oggi, nel XXI secolo, siamo
testimoni di atrocità simili, di conflitti sanguinari come
quelli di Gaza e in Ucraina".
"L'Uv, da sempre condanna, tutte le violenze. Vivo con grande
imbarazzo - ha osservato il capogruppo dell'Union Valdôtaine,
Aurelio Marguerettaz - queste giornate - quella della Memoria e
quella del Ricordo -, perché c'è chi le utilizza per dire di
essere dalla parte giusta della storia: questo è un insulto allo
spirito di queste ricorrenze".
"È giustissima - ha commentato la consigliera di Pcp Chiara
Minelli - la richiesta dei familiari e delle vittime delle
foibe e degli oltre 300mila esodati di celebrare il ricordo, e
occorre condannare le innegabili violenze avvenute in nome del
comunismo, ma non si possono dimenticare il contesto e le
violenze innescate dal fascismo negli anni precedenti".
Per il capogruppo di Fp-Pd, Paolo Cretier, "oggi ricordiamo
una pagina nera della storia, che non bisogna negare o
dimenticare: è la storia, e le cause sono conosciute e scritte
nei libri di testo. Queste pagine drammatiche hanno sempre
un'origine, che passa attraverso vendette e nuovi assetti
geopolitici in seguito ad eventi bellici o occupazionali".
"Pensando a quello che è passato, non possiamo non parlare
del presente: bisogna ricordare, non solo Gaza, ma anche
l'Ucraina - ha affermato il consigliere Diego Lucianaz (Rv) -.
Ancora questa mattina ci sono giovani che muoiono a causa di
questa guerra, mentre l'Unione europea continua a lanciare
messaggi belligeranti, anziché parlare di pace".
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