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Il Giorno del Ricordo apre i lavori dell'assemblea regionale

Il Giorno del Ricordo apre i lavori dell'assemblea regionale

Confronto sulla tragedia degli italiani e le vittime delle foibe

AOSTA, 12 febbraio 2025, 11:38

Redazione ANSA

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La riunione del Consiglio Valle si è aperta con la commemorazione del Giorno del Ricordo, che ricorre il 10 febbraio.
    Il capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, ha voluto ricordare la figura di Arnaldo Harzarich che "fu il primo a scoprire i corpi degli italiani rapiti e trucidati dai partigiani di Tito. Con la sua squadra di vigili del fuoco trovò 204 corpi e ne scoprì altre centinaia che fu impossibile recuperare". Inoltre "i partigiani slavi cercarono di impedire le sue ricerche e, anche dopo il suo trasferimento in altro luogo, subì degli attentati".
    Per il capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco, "la legge del 2004 ha restituito al Paese la memoria di quei fatti, dimostrando come uno Stato democratico non possa prescindere dalla condivisione piena del passato per costruire il suo presente e il suo futuro".
    "La tragedia delle Foibe - ha sottolineato il consigliere Christian Ganis (Fi) - fu una vera e propria pulizia etnica, un tentativo di cancellare la presenza italiana. Come gruppo politico sentiamo forte il dovere di ricordare quelle vittime innocenti. Purtroppo ancora oggi, nel XXI secolo, siamo testimoni di atrocità simili, di conflitti sanguinari come quelli di Gaza e in Ucraina".
    "L'Uv, da sempre condanna, tutte le violenze. Vivo con grande imbarazzo - ha osservato il capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz - queste giornate - quella della Memoria e quella del Ricordo -, perché c'è chi le utilizza per dire di essere dalla parte giusta della storia: questo è un insulto allo spirito di queste ricorrenze".
    "È giustissima - ha commentato la consigliera di Pcp Chiara Minelli - la richiesta dei familiari e delle vittime delle foibe e degli oltre 300mila esodati di celebrare il ricordo, e occorre condannare le innegabili violenze avvenute in nome del comunismo, ma non si possono dimenticare il contesto e le violenze innescate dal fascismo negli anni precedenti".
    Per il capogruppo di Fp-Pd, Paolo Cretier, "oggi ricordiamo una pagina nera della storia, che non bisogna negare o dimenticare: è la storia, e le cause sono conosciute e scritte nei libri di testo. Queste pagine drammatiche hanno sempre un'origine, che passa attraverso vendette e nuovi assetti geopolitici in seguito ad eventi bellici o occupazionali".
    "Pensando a quello che è passato, non possiamo non parlare del presente: bisogna ricordare, non solo Gaza, ma anche l'Ucraina - ha affermato il consigliere Diego Lucianaz (Rv) -.
    Ancora questa mattina ci sono giovani che muoiono a causa di questa guerra, mentre l'Unione europea continua a lanciare messaggi belligeranti, anziché parlare di pace".
   

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