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Legge elettorale, opposizione attacca sui tempi del referendum

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Legge elettorale, opposizione attacca sui tempi del referendum

Sammaritani, "rischio di ingorgo istituzionale"

AOSTA, 07 maggio 2025, 17:44

Redazione ANSA

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"Forte preoccupazione sotto il profilo giuridico" è stata espressa da Paolo Sammaritani (Lega Vda) in merito alle tempistiche di svolgimento del referendum sulla legge elettorale. In particolare il consigliere rileva "tre errori nella recente riforma elettorale approvata dalla maggioranza: il primo è averla adottata troppo tardi; il secondo, averla approvata con soli 19 voti; il terzo riguarda il rischio di incostituzionalità del testo, in quanto non prevede la seconda preferenza di genere. Tutto ciò potrebbe generare un ingorgo istituzionale, un vero e proprio obbrobrio". L'auspicio, rivolto al Presidente della Regione, è "che venga attivata la procedura referendaria, quantomeno per evitare l'entrata in vigore della norma" e "che il referendum si tenga contestualmente alle elezioni regionali, così da scongiurare l'applicazione di una legge che pende come una spada di Damocle sulla nostra Regione, con il rischio di causare gravi danni erariali, politici e d'immagine".
    "A distanza di quattro mesi dalle elezioni - ha dichiarato Pierluigi Marquis (Forza Italia) - non si conoscono ancora le regole del loro svolgimento e questo crea una situazione inaudita che ha del surreale. Abbiamo poi letto a mezzo stampa le dichiarazioni del Presidente della Regione che immaginiamo siano frutto di qualche parere acquisito perché, diversamente, la situazione sarebbe ancora più grave. Se ci sono dei pareri, pagati con denari pubblici, devono essere messi a disposizione di tutti: non possono essere patrimonio solo di qualche parte politica. Stiamo parlando delle regole di funzionamento della democrazia. Se, invece, non sono stati fatti dei quesiti sul punto è urgente che vengano richiesti. A luglio saranno indette le elezioni regionali e non è possibile vivere in questo stato di incertezza totale".
    Chiara Minelli (Pcp) ha poi aggiunto: "È del tutto evidente che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio pasticcio che può sfociare in una crisi istituzionale. Non si sono rispettati i tempi di legge previsti e necessari per l'approvazione e la promulgazione di una legge 'statutaria', come quella approvata il 27 febbraio scorso, e come indicato nella nota della Segretaria generale. Si è fatta una forzatura e si è arrivati fuori tempo massimo e ora se ne pagano le conseguenze. Il Presidente della Regione, nella sua risposta al comitato referendario, non ha minimamente tenuto in conto la nota citata e ha adottato un atteggiamento che ha tutta l'aria di una prepotenza bella e buona, che non posso che stigmatizzare".
   
   

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