"Forte preoccupazione sotto il
profilo giuridico" è stata espressa da Paolo Sammaritani (Lega
Vda) in merito alle tempistiche di svolgimento del referendum
sulla legge elettorale. In particolare il consigliere rileva
"tre errori nella recente riforma elettorale approvata dalla
maggioranza: il primo è averla adottata troppo tardi; il
secondo, averla approvata con soli 19 voti; il terzo riguarda il
rischio di incostituzionalità del testo, in quanto non prevede
la seconda preferenza di genere. Tutto ciò potrebbe generare un
ingorgo istituzionale, un vero e proprio obbrobrio". L'auspicio,
rivolto al Presidente della Regione, è "che venga attivata la
procedura referendaria, quantomeno per evitare l'entrata in
vigore della norma" e "che il referendum si tenga
contestualmente alle elezioni regionali, così da scongiurare
l'applicazione di una legge che pende come una spada di Damocle
sulla nostra Regione, con il rischio di causare gravi danni
erariali, politici e d'immagine".
"A distanza di quattro mesi dalle elezioni - ha dichiarato
Pierluigi Marquis (Forza Italia) - non si conoscono ancora le
regole del loro svolgimento e questo crea una situazione
inaudita che ha del surreale. Abbiamo poi letto a mezzo stampa
le dichiarazioni del Presidente della Regione che immaginiamo
siano frutto di qualche parere acquisito perché, diversamente,
la situazione sarebbe ancora più grave. Se ci sono dei pareri,
pagati con denari pubblici, devono essere messi a disposizione
di tutti: non possono essere patrimonio solo di qualche parte
politica. Stiamo parlando delle regole di funzionamento della
democrazia. Se, invece, non sono stati fatti dei quesiti sul
punto è urgente che vengano richiesti. A luglio saranno indette
le elezioni regionali e non è possibile vivere in questo stato
di incertezza totale".
Chiara Minelli (Pcp) ha poi aggiunto: "È del tutto evidente che
ci troviamo di fronte ad un vero e proprio pasticcio che può
sfociare in una crisi istituzionale. Non si sono rispettati i
tempi di legge previsti e necessari per l'approvazione e la
promulgazione di una legge 'statutaria', come quella approvata
il 27 febbraio scorso, e come indicato nella nota della
Segretaria generale. Si è fatta una forzatura e si è arrivati
fuori tempo massimo e ora se ne pagano le conseguenze. Il
Presidente della Regione, nella sua risposta al comitato
referendario, non ha minimamente tenuto in conto la nota citata
e ha adottato un atteggiamento che ha tutta l'aria di una
prepotenza bella e buona, che non posso che stigmatizzare".
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