Nella serata di giovedì 17 aprile scorso, a causa della forte pioggia, la velocità di spostamento della frana di località Chiappetti a Quincinetto (Torino), che incombe su un tratto dell'autostrada A5 Torino-Aosta, ha "raggiunto un picco di quasi 3 centimetri al giorno ovvero un valore straordinariamente elevato, mai raggiunto nel corso dei sei anni di monitoraggio sinora effettuati sulla frana", a fronte di una ben inferiore "soglia che prevede la chiusura dell'autostrada (1,5 cm/gg)". Così in Consiglio Valle il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, rispondendo a un'interrogazione con cui Andrea Manfrin, capogruppo della Lega, chiedeva se "sia stata valutata la possibilità, confrontandosi con Società autostrade valdostane spa, per mezzo dei rappresentanti della Regione Valle d'Aosta, di proporre l'introduzione di una modalità di rimborso del pedaggio in caso di grandi ritardi nella percorrenza della tratta".
"Nelle giornate del 17 e 18 aprile 2025, la chiusura della tratta autostradale dell'A5 ricompresa - ha ricordato Testolin - tra gli svincoli di Pont-Saint-Martin e Quincinetto è stata, come noto, determinata dall'aggravamento del rischio rappresentato dalla frana di località Chiappetti in comune di Quincinetto. Il quantitativo straordinario di pioggia sul corpo di frana ne ha causato una significativa accelerazione degli spostamenti, rilevata da parte del Sistema di monitoraggio integrato implementato dal centro di competenza della Protezione civile Università di Firenze. La velocità degli spostamenti ha superato, alle ore 11.41 del 17 aprile, la soglia di livello 3", che fa scattare la chiusura totale in base al piano emanato dalla prefettura di Torino.
Riguardo alla possibilità di rimborsare gli automobilisti bloccati in coda, Testolin ha spiegato che “l’interrogazione richiama il sistema di rimborso dei pedaggi introdotto da Autostrade per l’Italia, denominato ‘Cashback’” e che prevede risarcimenti “nel caso di cantieri per lavori che impattano la fluidità del transito a causa della riduzione delle corsie originariamente disponibili”, escludendo quindi tutte le altre cause, compresi gli “eventi meteo”.
“Ora, a parte che questo sistema, peraltro avviato solo in via sperimentale, riguarda per ora solo le tratte autostradali in concessione ad Autostrade per l’Italia, Sav precisa che - riferisce Testolin - l’applicazione di eventuali sistemi analoghi è attualmente di competenza dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Autorità che, con una specifica delibera del 2024 ha previsto che gli utenti possono avere diritto al rimborso, totale o parziale, del pedaggio secondo meccanismi di rimborso, da definire dall’Autorità stessa, correlati alla presenza di limitazioni all’utilizzo dell’infrastruttura autostradale connesse alla presenza di cantieri programmati di manutenzione ordinaria o di manutenzione straordinaria”.
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