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Ganis, 'serve un approccio sistemico al calo delle nascite'

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Ganis, 'serve un approccio sistemico al calo delle nascite'

Marzi: "Il sostegno economico c'è, ma non è il solo elemento"

AOSTA, 08 maggio 2025, 18:30

Redazione ANSA

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"Non possiamo più accontentarci di soluzioni tampone, serve un approccio sistemico che vada alla radice del problema. Già nel 2023 avevamo portato all'attenzione dell'Aula questo problema. Non credo che la comunità, le famiglie, le persone siano a conoscenza delle tante misure asseritamente messe in campo dai vari assessorati o che siano in grado di accedervi. Se così fosse dovremmo avere dei tassi di natalità da record ma purtroppo non è così. Anzi, tutto il contrario". Così Christian Ganis (Forza Italia), replicando all'assessore alle Politiche sociali, Carlo Marzi, che ha risposto a una sua interpellanza sul calo delle nascite e sul sostegno alle famiglie.
    Riportando i dati dell'Osservatorio economico e sociale regionale, Marzi, ha riferito che "in Valle, il calo della natalità è più marcato che a livello nazionale ed è sceso dal 6,7 per mille del 2019 al 5,2 nel 2024 con circa 650 nati. In larga parte, il calo è condizionato dalla crisi demografica e all'invecchiamento progressivo della popolazione, che ha già investito le generazioni passate. Il dato più significativo è il crollo del numero di genitori, con un forte assottigliamento delle coorti di età potenzialmente fertile (15-49 anni). Solo 15 anni fa nella nostra regione le donne in età fertile erano circa 28.500, mentre oggi sono circa 22.800 (-20%). A questo si aggiunge il perdurare di un tasso di fecondità basso che, continuando a scendere, sta aggravando la situazione. Inoltre, in Valle, come anche in Italia e in molti altri paesi del mondo occidentale, la scelta di avere figli si è posticipata nel tempo: l'età media delle madri valdostane al parto è passata dai 30,5 anni del 2000 agli odierni 32,5 anni. Questo riduce inevitabilmente il tempo biologico delle donne per procreare.
    Per favorire la crescita delle famiglie e della natalità, serve un approccio che affronti contestualmente gli aspetti economici, sociali e culturali".
    "Le misure - ha aggiunto Marzi - messe in campo dalla Regione riguardano l'offerta dei servizi socio-educativi per la prima infanzia che è tra le più alte in Italia ed è in continua crescita - ha proseguito -. Sosteniamo il finanziamento dei servizi di nido d'infanzia per aumentare le possibilità di accesso, soddisfacendo le richieste degli enti locali. Siamo passati da uno stanziamento di 7,5 milioni per il 2025 a 7,9 per il 2026 per arrivare a 8,4 milioni nel 2027. Inoltre, a favore delle famiglie, a partire dal 2024 abbiamo ridotto del 20% le rette per il servizio di asilo nido e spazio gioco, e stanziato risorse aggiuntive (400mila euro annui) per incrementare il valore dei voucher per il servizio di tata familiare. Nel tavolo interistituzionale, previsto dalla mozione approvata in Consiglio a febbraio, tratteremo il tema della natalità anche con il supporto dell'Osservatorio regionale. Rispetto a questo tema la Regione sta intervenendo in maniera trasversale coinvolgendo più assessorati. L'obiettivo è quello di favorire la partecipazione alle politiche attive, la conciliazione casa-lavoro, il sostegno alla genitorialità e l'accompagnamento, il sostegno e cura delle famiglie, la crescita demografica e il benessere delle famiglie, con un forte impegno nella formazione e nell'educazione. Intervenire sulla denatalità in corso è molto difficile, in quanto l'aspetto del sostegno economico, sicuramente incide ma, come evidenziato, non è l'elemento principale, tanto è che come abbiamo visto, gli interventi regionali a sostegno delle famiglie sono numerosi e consistenti, anche rispetto ad altri territori del nostro Paese".
   

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