"Non possiamo più accontentarci di
soluzioni tampone, serve un approccio sistemico che vada alla
radice del problema. Già nel 2023 avevamo portato all'attenzione
dell'Aula questo problema. Non credo che la comunità, le
famiglie, le persone siano a conoscenza delle tante misure
asseritamente messe in campo dai vari assessorati o che siano in
grado di accedervi. Se così fosse dovremmo avere dei tassi di
natalità da record ma purtroppo non è così. Anzi, tutto il
contrario". Così Christian Ganis (Forza Italia), replicando
all'assessore alle Politiche sociali, Carlo Marzi, che ha
risposto a una sua interpellanza sul calo delle nascite e sul
sostegno alle famiglie.
Riportando i dati dell'Osservatorio economico e sociale
regionale, Marzi, ha riferito che "in Valle, il calo della
natalità è più marcato che a livello nazionale ed è sceso dal
6,7 per mille del 2019 al 5,2 nel 2024 con circa 650 nati. In
larga parte, il calo è condizionato dalla crisi demografica e
all'invecchiamento progressivo della popolazione, che ha già
investito le generazioni passate. Il dato più significativo è il
crollo del numero di genitori, con un forte assottigliamento
delle coorti di età potenzialmente fertile (15-49 anni). Solo 15
anni fa nella nostra regione le donne in età fertile erano circa
28.500, mentre oggi sono circa 22.800 (-20%). A questo si
aggiunge il perdurare di un tasso di fecondità basso che,
continuando a scendere, sta aggravando la situazione. Inoltre,
in Valle, come anche in Italia e in molti altri paesi del mondo
occidentale, la scelta di avere figli si è posticipata nel
tempo: l'età media delle madri valdostane al parto è passata dai
30,5 anni del 2000 agli odierni 32,5 anni. Questo riduce
inevitabilmente il tempo biologico delle donne per procreare.
Per favorire la crescita delle famiglie e della natalità, serve
un approccio che affronti contestualmente gli aspetti economici,
sociali e culturali".
"Le misure - ha aggiunto Marzi - messe in campo dalla Regione
riguardano l'offerta dei servizi socio-educativi per la prima
infanzia che è tra le più alte in Italia ed è in continua
crescita - ha proseguito -. Sosteniamo il finanziamento dei
servizi di nido d'infanzia per aumentare le possibilità di
accesso, soddisfacendo le richieste degli enti locali. Siamo
passati da uno stanziamento di 7,5 milioni per il 2025 a 7,9 per
il 2026 per arrivare a 8,4 milioni nel 2027. Inoltre, a favore
delle famiglie, a partire dal 2024 abbiamo ridotto del 20% le
rette per il servizio di asilo nido e spazio gioco, e stanziato
risorse aggiuntive (400mila euro annui) per incrementare il
valore dei voucher per il servizio di tata familiare. Nel tavolo
interistituzionale, previsto dalla mozione approvata in
Consiglio a febbraio, tratteremo il tema della natalità anche
con il supporto dell'Osservatorio regionale. Rispetto a questo
tema la Regione sta intervenendo in maniera trasversale
coinvolgendo più assessorati. L'obiettivo è quello di favorire
la partecipazione alle politiche attive, la conciliazione
casa-lavoro, il sostegno alla genitorialità e l'accompagnamento,
il sostegno e cura delle famiglie, la crescita demografica e il
benessere delle famiglie, con un forte impegno nella formazione
e nell'educazione. Intervenire sulla denatalità in corso è molto
difficile, in quanto l'aspetto del sostegno economico,
sicuramente incide ma, come evidenziato, non è l'elemento
principale, tanto è che come abbiamo visto, gli interventi
regionali a sostegno delle famiglie sono numerosi e consistenti,
anche rispetto ad altri territori del nostro Paese".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA