L'Anno Santo dovrà fare a meno della sua stella almeno fino a domenica prossima, giorno in cui papa Francesco avrebbe dovuto presiedere la messa nel Giubileo dei Diaconi. Niente da fare anche per l'udienza generale di questo mercoledì, Francesco - la cui degenza al Policlinico Gemelli dovrà prolungarsi più di quanto di pensasse finora - è indisponibile per incontri ed impegni così imminenti.
Ma se nel breve termine non ci sono dubbi sulla cancellazione degli appuntamenti, è nel lungo termine che si stagliano gli interrogativi. Uno fra tutti, una volta che il Papa si rimettesse, quale potrebbe essere la sua nuova routine, se potrebbe riprendere quel ritmo 'monstre' che lo teneva impegnato anche con due udienze generali settimanali, quella del mercoledì e quella aggiunta il sabato per andare incontro al desiderio dei pellegrini del Giubileo di incontrarlo.
Sono nodi da sciogliere in un clima di incertezza generale in cui se l'agenda del Giubileo è una macchina avviata che comunque tenderà ad essere poco suscettibile di modifiche, tutto il resto che ha a che vedere con gli impegni del Pontefice, dalle udienze pubbliche a quelle private, dai viaggi alle presenze ai summit, entra in un grande limbo.
Finora si era proceduto con una navigazione un po' a vista, con rimodulazioni comunicate mano a mano, ma è chiaro che, con i nuovi sviluppi medici emersi oggi, si impongono decisioni e soluzioni di maggiore orizzonte.
Ipoteticamente, infatti, il Papa avrebbe davanti a sé innanzitutto l'Angelus di domenica prossima 23 febbraio, e poi il "tour de force" della Quaresima e dei riti della Pasqua, a partire dalla processione all'Aventino per il Mercoledì delle Ceneri, il 5 marzo, passando per il Giubileo degli ammalati e del mondo della Sanità il 5 e 6 aprile, fino alla Pasqua del 20.
Allo stato attuale, appare evidente che questi appuntamenti risultano troppo gravosi per il Pontefice 88/enne alle prese con una "infezione polimicrobica delle vie respiratorie".
Intanto, al Policlinico Agostino Gemelli dove è ricoverato nell'appartamento dei Papi al decimo piano, è stata un'altra giornata di bocche cucite. Già questa mattina, quando l'ospedale si era reimmerso nel tran tran quotidiano con la riapertura delle visite ambulatoriali e di tutti i servizi chiusi nel weekend, nessuno tra i medici e i professori che lavorano a pieno ritmo nel nosocomio romano si era voluto sbottonare sulle condizioni del Papa o sulla sua degenza.
Al momento, d'altronde, a livello ufficiale, si sa soltanto che Francesco è seguito dall'equipe del Gemelli senza riferimenti precisi ai medici che lo hanno in cura, allo scopo certamente di evitare personalizzazioni. Si apprende comunque che al momento del suo ricovero non è mancato un saluto da parte del professor Sergio Alfieri, che lo ha operato due volte al colon, mentre il professor Luca Richeldi, intercettato dai cronisti all'uscita dell'ospedale, alla domanda se faccia parte della equipe, si è trincerato dietro a un sorriso e a un 'no comment'. Si ostenta normalità, insomma, anche se alla notizia del "quadro clinico complesso" del Pontefice, oggi al Policlinico Universitario è calato il gelo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA