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Il Papa: 'Vivo un tempo di guarigione nell'anima e nel corpo'

Il Papa: 'Vivo un tempo di guarigione nell'anima e nel corpo'

Testo scritto per l'Angelus: 'La famiglia umana si riconcili nella pace'

30 marzo 2025, 14:13

Redazione ANSA

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Il Papa:  'Vivo un tempo di guarigione nell 'anima e nel corpo ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Papa: 'Vivo un tempo di guarigione nell 'anima e nel corpo ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Carissimi, viviamo questa Quaresima, tanto più nel Giubileo, come tempo di guarigione. Anch'io la sto sperimentando così, nell'animo e nel corpo". Lo scrive il Papa nel testo dell'Angelus ringraziando "di cuore tutti coloro che, a immagine del Salvatore, sono per il prossimo strumenti di guarigione con la loro parola e con la loro scienza, con l'affetto e con la preghiera".

Papa Francesco sottolinea ancora che "la fragilità e la malattia sono esperienze che ci accomunano tutti; a maggior ragione, però, siamo fratelli nella salvezza che Cristo ci ha donato". Per la settima domenica consecutiva l'Angelus del Papa è solo scritto. 

Il Papa, nel testo scritto dell'Angelus, rivolge un pensiero per il Myanmar devastato dal terremoto e lancia un nuovo appello per la pace: "Continuiamo a pregare per la pace: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Repubblica Democratica del Congo e Myanmar, che soffre tanto anche per il terremoto".

Francesco guarda poi alla difficile situazione in Sud Sudan, Paese che da anni è alla sua attenzione e che ha anche visitato nel febbraio del 2023: "Seguo con preoccupazione la situazione in Sud Sudan. Rinnovo il mio appello accorato a tutti i leader, perché pongano il massimo impegno per abbassare la tensione nel Paese. Occorre mettere da parte le divergenze e, con coraggio e responsabilità, sedersi attorno a un tavolo e avviare un dialogo costruttivo. Solo così sarà possibile alleviare le sofferenze dell'amata popolazione sud-sudanese e costruire un futuro di pace e stabilità".

"E in Sudan - prosegue il Papa nel testo diffuso per l'Angelus - la guerra continua a mietere vittime innocenti. Esorto le parti in conflitto a mettere al primo posto la salvaguardia della vita dei loro fratelli civili; e auspico che siano avviati al più presto nuovi negoziati, capaci di assicurare una soluzione duratura alla crisi. La Comunità internazionale aumenti gli sforzi per far fronte alla spaventosa catastrofe umanitaria".

Il Papa però non perde la speranza: "Grazie a Dio ci sono anche fatti positivi: cito ad esempio la ratifica dell'Accordo sulla delimitazione del confine tra il Tajikistan e il Kyrgyzstan, che rappresenta un ottimo risultato diplomatico. Incoraggio entrambi i Paesi a proseguire su questa strada". Infine la preghiera a "Maria, Madre di misericordia" affinché "aiuti la famiglia umana a riconciliarsi nella pace".

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