Non tantissimi - circa duemila, arrivati con una quarantina di pullman - ma molto rumorosi e motivati; una marcia colorata, su cui svettavano le quattro fasce blu dei presidenti di provincia e quelle tricolori dei sindaci: l'arrivo nella Capitale questa mattina dai territori martoriati dell'Abruzzo è stato considerato da molti come una sorta di 'marcia su Roma', naturalmente pacifica e composta, nata per richiamare l'attenzione su un territorio, l'Abruzzo, che a detta dei suoi amministratori "è praticamente in ginocchio" dopo l'interminabile ondata di scosse del 2016 e l'impressionante emergenza neve, culminata con la tragedia di Rigopiano. Promossa dalla Provincia di Teramo, la manifestazione è servita a riaccendere la speranza, se è vero che a consuntivo di un incontro con la presidenza della Camera e un confronto a Palazzo Chigi si è riaperta la strada per inserire nuovi emendamenti, "nati dal territorio", nel secondo decreto sisma, in via di conversione in Parlamento.
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