Dopo l'esito positivo del
controllo delle 5mila firme da parte del Consiglio regionale
dell'Abruzzo, che ha certificato il raggiungimento della soglia
necessaria al deposito della proposta di legge sul suicidio
assistito - 'Liberi Subito', è arrivata nelle scorse ore anche
la comunicazione della ricevibilità, da parte della Regione,
della proposta di legge elaborata dall'associazione 'Luca
Coscioni'. Ne danno notizia i promotori dell'associazione
Riccardo Varveri, Gianluca Di Marzio e Paride Paci.
Il testo mira a definire tempistiche e procedure certe per i
malati in possesso delle condizioni dettate dalla Consulta: in
assenza di una legge nazionale e di leggi regionali, la morte
volontaria assistita è regolamentata infatti dalla sentenza
242/2019 della Corte costituzionale sul caso Marco Cappato/Dj
Fabo, che ha legalizzato l'accesso alla procedura ma solo a
determinate condizioni: bisogna essere pienamente capaci di
prendere decisioni libere e consapevoli, affetti da una
patologia irreversibile fonte di intollerabili sofferenze e
tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale. La proposta di
legge consegnata alla Regione mira, invece, ad evitare anche un
calvario giudiziario.
"La Regione Abruzzo - scrive l'associazione - come già fatto
da Veneto, Emilia Romagna e Toscana, ha ritenuto che le norme
contenute nella proposta di legge rientrino nelle sue competenze
e siano rispettose della Costituzione italiana. Oltre a queste
anche Sardegna, Puglia e Marche hanno depositato la proposta di
legge". Analoga proposta verrà depositata in Basilicata e Lazio,
mentre Piemonte e Friuli Venezia Giulia invece stanno
completando la raccolta firme necessarie.
Il 30 agosto una delegazione dell'associazione Luca Coscioni
verrà audita dalla Regione e, a seguire, la proposta sarà
incardinata nella Commissione consiliare competente. Se il
Consiglio non si pronuncerà entro sei mesi dalla trasmissione
alla Commissione, il progetto sarà iscritto al primo punto
dell'ordine del giorno della prima seduta del Consiglio e la
decisione verrà presa entro i successivi dodici mesi.
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