Dal grande sogno, quello
dell'azionariato popolare, alla voglia di lasciare "un vero
segno" con uno sguardo deciso alla sostenibilità. Ambizioni,
obiettivi e speranze dell'Aquila Calcio 1927 che dalla Serie D
punta a diventare un modello sportivo, e allo stesso tempo un
simbolo della rinascita di un territorio ancora alle prese con
le macerie fisiche del 6 aprile 2009, sempre vicina nella
memoria.
A parlare della nuova strada intrapresa dalla squadra
abruzzese, allenata da Massimiliano Epifani, compagno di stanza
di Max Allegri nel Pescara di Galeone e che "gioca un calcio di
attacco, molto bello da vedere", è l'ex numero uno della Lega
Pro e ora presidente onorario della società aquilana, Francesco
Ghirelli. Convinto che la formula L'Aquila potrebbe svecchiare
il calcio italiano: "L'Aquila , quindici anni fa, in una notte
terribile venne distrutta; uomini e donne, ragazze e ragazzi
persero la vita. Sembrava finita. Con la tenacia dei
"Montanari", ora L'Aquila sta risorgendo, esprime in ogni via,
in ogni piazza, in ogni cantiere la voglia di riscatto e di
essere migliore, più ricca di valori, capace di attrarre
intelligenze e risorse. Noi dell'Aquila Calcio 1927 - sottolinea
Ghirelli evidenziando il numero enorme di abbonamenti raggiunto
- facciamo parte di questo progetto. Siamo fortunati perché non
capita spesso di essere protagonisti, con il calcio, di un
grande sogno della città. In questi anni L'Aquila calcio si è
immedesimata perfettamente con la storia della citta':,
fallimento, ricostruzione difficile, invenzione con
l'azionariato popolare, ridisegnare la propria casa-stadio, un
grande progetto sociale, identitario, territoriale, le
vittoriose cavalcate nei campionati in cui ha militato".
Dalla città alla squadra, tutti con la voglia di scrivere la
storia del territorio. "I ragazzi, i calciatori, i tecnici -
aggiunge il presidente onorario dell'Aquila calcio 1927,
ricordando che la campagna abbonamenti rimarrà aperta per altri
quindici giorni - sanno che nella vita capita raramente
l'occasione di lasciare un vero segno. Per questo si fanno amare
da una città che li ama, li coccola, sogna con loro, lotta con
loro, sono i protagonisti della squadra della gente".
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