Una piazza per ricordare
uno sciopero epocale e per restituire la memoria. A Torre de'
Passeri domani a 75 anni esatti da quel giorno, il 15 marzo del
1950, si inaugura 'Largo Sciopero alla Rovescia': un crocevia
simbolo dei drammatici scontri tra manifestanti e forze armate
che portarono a 24 arresti, decine di feriti e condanne,
balzando dalle pagine di cronaca nazionale alle Corti di
giustizia, fino al Parlamento, per poi rimanere indiscussi e via
via dimenticati.
La mattina del 15 marzo 1950, infatti, donne e uomini torresi
attanagliati dalla miseria del dopoguerra, imbracciarono
attrezzi da lavoro "per sistemare una mulattiera che collegava
il paese a Pietranico", spiega Giovanni Mancini, sindaco di
Torre de' Passeri.
Uno sciopero senza incrociare le braccia, ma, al contrario,
dandosi da fare in servizi utili per un giorno senza
retribuzione, per manifestare impegno e rivendicare possibilità
di impiego. Episodi di sciopero alla rovescia in quegli anni si
verificarono dal Friuli all'Emilia Romagna, alla Sardegna e al
Lazio, ma in Abruzzo quello fu uno degli avvenimenti più cruenti
e drammatici.
"Dopo ore di lavoro su strada, infatti - spiega il sindaco
Mancini - i manifestanti partirono per un corteo in paese e
trovarono la schiera della celere e della polizia. Dopo il
lancio di lacrimogeni, partì lo scontro che segnò l'identità
della comunità locale e non solo".
Dopo l'inaugurazione del largo dedicato allo 'Sciopero alla
Rovescia', un convengo pomeridiano organizzato dall'Anpi e dal
Comune: tra recupero di articoli, sentenze, interviste e
testimonianze, da parte di una rete di intellettuali,
rappresentanti di istituzioni e cittadini, tra cui Walter
Rapattoni, presidente Anpi Val Pescara, che interverranno al
convegno insieme a Enzo Fimiani, professore associato di Storia
contemporanea UniCh D'Annunzio; Nicola Trifuoggi, ex capo della
Procura della Repubblica di Pescara; Guido Campli, presidente
del Tribunale di Chieti; e con la partecipazione degli studenti
delle scuole, dei familiari delle persone che furono coinvolte e
degli anziani testimoni ancora in vita di quel 15 marzo 1950.
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