"Dopo il danno la beffa:
l'Esecutivo regionale ha annunciato, senza concertare, un
aumento delle addizionali Irpef per cui, i cittadini abruzzesi,
a fronte di una sanità che non li cura come dovrebbe, a fronte
di salari bassi che non hanno recuperato l'inflazione degli
ultimi anni, a fronte di un aumento dei costi delle bollette
energetiche, vedranno anche l'aumento della tassazione". A
lanciare l'allarme sono Cgil Abruzzo Molise, Cisl Abruzzo Molise
e Uil Abruzzo, dopo aver appreso dagli organi di informazione
della volontà del presidente della Regione, Marco Marsilio, di
incrementare le tasse che pagheranno i cittadini abruzzesi
attraverso un incremento delle addizionali Irpef. Le tre sigle
chiedono di "ritirare immediatamente la proposta".
"Il 12 marzo 2024, all'indomani della sua rielezione a capo
dell'Esecutivo regionale - dicono i sindacati - il presidente
aveva dichiarato che 'la pianificazione è stato il cuore dei
primi cinque anni di governo e ora si devono vedere i
risultati'. In effetti i risultati cominciano a delinearsi,
almeno sul fronte della sanità e della tassazione: in Abruzzo i
cittadini hanno una sanità colabrodo, al punto tale che molti di
essi sono costretti a pagarsi le cure e quando non hanno le
possibilità economiche ci rinunciano. I dati sulla mobilità
passiva sanitaria sono esplosi in questi anni, sempre più
abruzzesi sono costretti a curarsi fuori regione e per fare ciò
devono sostenere ingenti spese di trasporto, vitto ed alloggio
per loro e per i loro familiari. Ora l'Esecutivo regionale si
appresta anche ad un aumento delle addizionali Irpef".
"Cgil, Cisl e Uil - vanno avanti le tre sigle - da anni
denunciano la mancanza di una seria programmazione sanitaria,
l'incapacità dell'esecutivo regionale di mettere in campo delle
scelte che prevedano l'attivazione di due Dea di II livello ed
il potenziamento della rete socio sanitaria territoriale ma le
loro denunce sono cadute nel vuoto. Il 9 novembre 2024 i
sindacati hanno manifestato in piazza a Pescara per chiedere un
cambio di rotta per migliorare la disastrata sanità abruzzese ma
la Giunta regionale e l'assessore Verì hanno proseguito nella
linea di una politica sanitaria fallimentare. Politica che non
consente agli abruzzesi di poter disporre di una sanità di
qualità e che ha prodotto un enorme deficit di bilancio. Il
fallimento della politica sanitaria adottata è responsabilità
del governo regionale, ma il presidente Marsilio ha deciso di
scaricarne gli effetti sui cittadini abruzzesi attraverso
l'aumento della tassazione".
"A pagare le scelte sbagliate della politica sarebbero gli
onesti cittadini che pagano le tasse e i sacrifici di lavoratori
e pensionati non serviranno neanche per migliorare la qualità
del sistema sanitario abruzzese perché i soldi dei cittadini
saranno utilizzati per coprire i buchi di bilancio e non per
migliorare i servizi sanitari. Più tasse e meno servizi -
osservano i sindacati - questa è la proposta del nostro
presidente".
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