Nel 2024 in Abruzzo sono stati
spesi un miliardo e 567 milioni di euro per acquistare beni
durevoli, con una variazione del +6% rispetto all'anno
precedente, che rappresenta la quinta miglior performance a
livello nazionale. A rilevarlo è l'Osservatorio annuale dei
consumi di Findomestic (Gruppo Bnp) in collaborazione con
Prometeia, giunto alla trentunesima edizione.
La spesa in beni durevoli è cresciuta maggiormente nella
provincia di Chieti con un +7,4% che rappresenta la seconda
miglior variazione sul territorio italiano (inferiore solo a
quella di Pesaro Urbino). Seguono Pescara (+5,9%), L'Aquila
(+5,3%) e Teramo (+4,8%). La spesa media per famiglia oscilla
fra i 2.725 euro de L'Aquila e i 2.807 di Chieti e quella
regionale si attesta sui 2.764 euro.
In particolare, Chieti si conferma la prima provincia
dell'Abruzzo per volume di acquisti in beni durevoli con un
totale di 463 milioni di euro (2.807 euro per nucleo familiare).
Gli aquilani, invece, hanno comprato beni durevoli per un totale
di 360 milioni di euro. La spesa media per famiglia è passata
dai 2.592 euro del 2023 ai 2.725 del 2024. L'aumento più
consistente riguarda le due ruote: +18,6% (9 milioni) che non ha
eguali fra le altre province abruzzesi e rappresenta il 14/mo
miglior risultato a livello nazionale. I pescaresi hanno speso
in beni durevoli 2.747 euro a famiglia (+5,7%, 17/mo posto in
Italia per variazione); il volume complessivo dei consumi è di
379 milioni di euro. A Teramo, infine, gli abitanti hanno speso
365 milioni di euro in beni durevoli (+4,8%); in media le
famiglie della provincia hanno speso 2.766 euro (il secondo
miglior dato in Abruzzo).
"L'incremento registrato in Abruzzo - spiega Claudio
Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic - è dovuto in
particolare al comparto mobilità che registra una crescita della
spesa delle famiglie abruzzesi a doppia cifra sia per le auto
nuove (+12,8% per una spesa complessiva di 366 milioni di euro),
sia per quelle usate (+10,6% per 440 milioni totali), sia per i
motoveicoli (+13,7%, 60 milioni). L'incremento è più contenuto
per gli elettrodomestici e i mobili (rispettivamente +3% e
+0,2%), mentre cala la spesa per elettronica di consumo (-4,3%),
information technology (-5,8%) e telefonia (-2,4%)".
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