Un bambino su dieci soffre di asma
e oltre la metà dei piccoli pazienti presenta anche allergie
respiratorie. Le forme allergiche, in particolare, sono in
crescita a causa di fattori ambientali e climatici. Lo
confermano i dati dell'équipe del Centro regionale di
allergologia e pneumologia pediatrica della Clinica pediatrica
di Chieti, che solo nei primi mesi del 2025 ha effettuato
migliaia di test respiratori, alcuni già nei primi anni di vita.
L'asma è la malattia cronica più frequente in età pediatrica.
Per aumentare la consapevolezza e favorire la diagnosi precoce,
giovedì prossimo, 8 maggio, dalle 16 alle 19, l'équipe del
Centro offrirà valutazioni spirometriche gratuite a bambini e
ragazzi tra 6 e 17 anni, nella piastra ambulatoriale
dell'ospedale di Chieti (settimo livello, corpo A-B). I posti
disponibili sono dieci, la prenotazione è obbligatoria: si potrà
chiamare il numero 0871.357379 domani, mercoledì 7 maggio, dalle
ore 15.00 alle 16.30.
"Negli ultimi vent'anni - spiega la dottoressa Sabrina Di
Pillo, responsabile del Centro nell'ambito della Clinica
pediatrica diretta dal professor Francesco Chiarelli - la
prevalenza dell'asma nei bambini è aumentata, soprattutto nelle
forme allergiche. Le cause principali? Inquinamento atmosferico,
cambiamenti climatici e stili di vita poco salutari". Dai due
anni di età, gli allergeni inalanti, sostanze presenti nell'aria
che stimolano una risposta del sistema immunitario, diventano
sempre più rilevanti. Nei climi caldo-umidi prevalgono acari
della polvere e muffe; nei climi temperati, come quello
italiano, giocano un ruolo importante i pollini stagionali di
betulla, graminacee ed erbe spontanee come l'artemisia. "In
Europa - prosegue Di Pillo - è inoltre molto diffusa l'allergia
agli epiteli di animali domestici, causa frequente di sintomi
respiratori persistenti".
Non tutti i bambini con allergia sviluppano asma, ma
l'associazione è stretta: circa il 60% dei bambini asmatici in
età scolare è anche allergico. L'esposizione a determinati
allergeni può scatenare crisi acute (broncospasmo, affanno,
tosse notturna), oppure contribuire, anche in assenza di sintomi
visibili, a un'infiammazione cronica delle vie aeree e a una
iperreattività bronchiale.
"In Italia, oltre metà dei soggetti allergici è
sensibilizzata agli acari della polvere - aggiunge Di Pillo - e
fino all'85% dei bambini asmatici mostra una reazione ai
principali Dermatophagoides". Il centro di Chieti esegue circa
400 valutazioni al mese: test di funzionalità respiratoria anche
nei bambini sotto i tre anni, prove allergologiche cutanee, test
di provocazione bronchiale e alimentare e, nei casi più
complessi, valutazioni per l'uso di farmaci biologici. Tra
questi, omalizumab, mepolizumab e dupilumab sono le molecole più
recenti per il trattamento dell'asma grave.
L'approccio più efficace non è mai unico: "È l'insieme delle
misure adottate con continuità a fare la differenza - osserva Di
Pillo - Evitare l'esposizione all'allergene, adottare uno stile
di vita sano, curare adeguatamente l'infiammazione bronchiale e
considerare l'immunoterapia specifica sono strategie da valutare
con il medico. I farmaci biologici rappresentano una risorsa
preziosa nei casi più resistenti, ma non sostituiscono le basi
di una buona gestione clinica". Fondamentale è l'educazione
delle famiglie: saper riconoscere i sintomi, intervenire
precocemente e aderire con costanza alle terapie migliora
sensibilmente la qualità della vita del bambino.
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