I cittadini e le cittadine della
provincia di Teramo pongono al primo posto la famiglia e le
relazioni sociali (26%) e la salute (25%) come principali
determinanti della felicità e della soddisfazione complessiva.
Il reddito resta un'importante fattore (20%), ma non è l'unica
cosa che conta. Questi sono alcuni dei dati presentati
stamattina in conferenza stampa, e oggi pomeriggio alla
cittadinanza in un convegno, risultati di un'indagine sul
benessere dei cittadini e della cittadine della provincia di
Teramo svolta dallo spin off dell'Università di Chieti "Umana
Analytics" per conto della Asl di Teramo. "Uno dei punti cardine
dell'azione dell'attuale direzione strategica è promuovere la
salute a tutto tondo. Per "salute _ in linea" con quanto
stabilito dall'Organizzazione mondiale della sanità, si intende
non solo l'assenza di malattie, ma anche uno stato di benessere
tanto fisico, quanto mentale e sociale", ha dichiarato il
direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, "L'importanza
del concetto di benessere, individuale e collettivo, è emersa in
maniera molto evidente in questi due anni e mezzo, in cui
abbiamo dovuto fare i conti con la pandemia. Da qui è nato il
progetto che riguarda una indagine sullo stato di benessere e
sulle percezioni dei cittadini e delle cittadine della provincia
di Teramo. La Asl ha voluto fornire alle istituzioni e alle
varie categorie rappresentative dei cittadini i risultati di
questa indagine, intesi come un nuovo strumento di analisi della
situazione attuale relativa al benessere e uno stimolo di
crescita per la comunità di riferimento".
La ricerca sull'idea di benessere dei cittadini della Asl di
Teramo, di cui si discute nel pomeriggio nel corso di un
convegno, parte alcune considerazioni. L'opinione pubblica è
abituata a misurare benessere della collettività attraverso il
reddito pro capire e questo sta generando una errata percezione
della realtà. C'è una distanza tra ciò che gli indicatori
economici misurano e quello che le persone percepiscono nella
vita quotidiana. Dall'indagine è emerso che i cittadini e le
cittadine della provincia di Teramo pongono al primo posto la
famiglia e le relazioni sociali (26%) e la salute (25%) come
principali determinanti della felicità e della soddisfazione
complessiva. Il reddito resta un'importante fattore (20%) ma non
è l'unica cosa che conta. "Utilizzando una batteria di
indicatori", spiega Claudio Di Berardino, docente associato del
Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Chieti,
"scopriamo che la provincia di Teramo recupera molte posizioni
in graduatoria nazionale quando si passa a misurare il benessere
da indicatori economici a indicatori della qualità della vita.
Questi risultati confermano quantomai l'opportunità di coniugare
gli aspetti dell'efficienza e della produttività economica con
quelli legati alla dignità della persona. In altre parole una
crescita economica sostenibile non solo dal punto di vista
ambientale, ma anche sociale.
La ricerca presenta alcuni elementi di novità. Le relazioni
sociali sono percepite come un bene primario anche per i
disoccupati (28%) o per coloro che dichiarano poca soddisfazione
lavorativa (30%) rispetto alla dimensione del lavoro e del
reddito (20%). Un altro elemento di novità è l'importanza data
alla salute anche dai più giovani. La ricerca dimostra come i
cittadini abbiano ben chiara quale sia la loro scala di valori".
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