La Cabina di coordinamento per la
ricostruzione post-sisma 2016 ha raggiunto oggi un accordo
sull'aumento del contributo parametrico e sulla revisione delle
maggiorazioni già previste dal Testo unico della ricostruzione
privata. Il provvedimento mira a compensare, almeno in parte, la
fine delle agevolazioni derivanti dalla combinazione tra il
Superbonus e il contributo per la ricostruzione, garantendo la
continuità dei cantieri nei territori colpiti.
"Abbiamo lavorato insieme alle Regioni, agli Uffici speciali
per la ricostruzione e alle associazioni di categoria per
trovare una soluzione adeguata - ha spiegato il commissario alla
riparazione e ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli - La fine
del Superbonus 110% era necessaria, ma ha lasciato scoperta una
parte di costi che ora cerchiamo di coprire con questi aumenti
parametrizzati". "L'obiettivo 1 - ha aggiunto - è assicurare il
proseguimento della ricostruzione, con oltre 7.800 cantieri
attivi e 5,4 miliardi di euro già liquidati alle imprese".
L'aumento del contributo parametrico è stato studiato per
rispecchiare le reali esigenze della ricostruzione, con
particolare attenzione agli interventi su edifici gravemente
danneggiati, che necessitano di demolizione e ricostruzione. Gli
incrementi variano a seconda dello stato del danno: per edifici
classificati L1, L2 e L3 il costo parametrico aumenta del 3%,
mentre per quelli L4 l'aumento è del 5%, con un ulteriore 2% per
interventi di efficientamento energetico. Maggiore attenzione
viene riservata ai cantieri con difficoltà logistiche: è
previsto un incremento fino al 10% per quelli situati in zone di
difficile accesso, cumulabile con un ulteriore 10% per i Comuni
più colpiti dal sisma.
Nuove maggiorazioni del 10% vengono introdotte per la
ricostruzione con strutture portanti in legno negli edifici L4
demoliti e ricostruiti, mentre per interventi che prevedono una
riduzione del volume e della superficie degli edifici originari,
l'incremento va dal 10% al 20%, a seconda della percentuale di
riduzione. Particolare attenzione è riservata agli edifici
destinati a usi collettivi: un aumento del 20% è previsto per la
progettazione volontaria di strutture alberghiere in classe
d'uso IV, così come per convitti, collegi e studentati. Per gli
immobili costruiti dopo il 1945 situati in aree sottoposte a
vincoli paesaggistici, si introduce un incremento fino al 14%,
equiparandoli agli edifici pre-1945. Infine, vengono adeguati
gli incrementi per l'amplificazione sismica in base alla zona
sismica e si prevedono aumenti per la riduzione della superficie
edificata in zone rurali, così come per gli interventi edilizi
in aggregato o unitari. "Ringrazio i presidenti delle Regioni
Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio - ha concluso Castelli - per il
contributo nella definizione di queste misure. Stiamo lavorando
con l'Agenzia delle entrate a una circolare per chiarire
l'utilizzo del plafond residuo del Superbonus 110%, valido fino
al 31 dicembre 2025".
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