"L'Abruzzo è una delle regioni in
cui il livello di inserimento territoriale e di integrazione
sociale rientra tra i più elevati nella Penisola".
Lo ha detto il professor Luigi Gaffuri docente di Geografia
culturale dell'Università degli Studi dell'Aquila alla
presentazione della 32esima edizione del "Dossier statistico
immigrazioni" a cura del Centro studi e ricerche Idos in
collaborazione con il Centro studi Confronti e l'Istituto di
studi politici "San Pio V". Secondo i dati provvisori dell'Istat
al 31/12/2021 (riportati nel Dossier 2022) i residenti stranieri
in regione erano 82.338 con una presenza femminile pari del
53,2% (che sale al 56% per la provincia di Pescara), superiore
alla media italiana (51,3%). Gli stranieri hanno un'incidenza
del 6,5% sulla popolazione regionale, inferiore di 2,3 punti
percentuali a quella nazionale, ma più alta nella quota
registrata in sud Italia. La distribuzione geografica delle
presenze mostra una prevalenza numerica nella provincia
dell'Aquila (23.345 residenti), seguita da quella di Teramo
(21.991), dal Teatino (19.556) e dal Pescarese (17.466).
"Degli 82mila - ha spiegato Gaffuri - 55mila sono non
comunitari. Abbiamo delle componenti nazionali importanti come
21 mila romeni (ora europei), 11 mila albanesi, 8 mila
marocchini, 4,5 mila cinesi. I lavori praticati più
frequentemente dagli stranieri - ha detto ancora - sono nel
settore dei servizi, nell'edilizia, nell'assistenza famigliare
(verso gli anziani prevalentemente) nell'agricoltura, lavoro
poco amato dagli italiani. Nella regione si registrano molti
lavoratori autonomi, con circa 15mila imprese immigrate, un buon
10% (su 10 imprese totali una è retta da un immigrato).
L'aspetto più sorprendente è dettato dal fatto che durante il
periodo di restrizioni legate al contenimento del Covid, le
uniche ditte che sono cresciute sono quelle guidate da
immigrati". Dal punto di vista delle zone dell'immigrazione, si
registra una maggiore concentrazione di stranieri nelle aree
metropolitane di L'Aquila e Teramo, nel Fucino e nella zona
industriale di Vasto-San Salvo.
Alla presentazione del dossier, presente anche il rettore
Univaq, Edoardo Alesse e il pro-rettore, Alessandro Vaccarelli,
oltre al direttore del Dipartimento di scienze umane, Marco
Segala.
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