Si chiude oggi, in un ponte
ideale che guarda al Festival delle città del Medioevo, la
ventunesima edizione dei Mercoledì della cultura, la rassegna
dell'Università dell'Aquila dedicata alla divulgazione
scientifica e culturale. In collegamento dalla Libreria Colacchi
(corso Vittorio Emanuele L'Aquila), alle 18.15, Gemma Colesanti
terrà un incontro - lezione dal titolo "Le mercantesse nel
Medioevo mediterraneo". Diretta streaming su www.univaq.it/live.
"Sarebbe impossibile comprendere il mondo medievale senza far
riferimento ai mercanti ed al loro complesso e affascinante
mondo - spiegano i promotori dell'iniziativa -. Oggi questo
quadro diventa ancora più interessante, dopo aver scoperto negli
archivi le tracce di una altrettanto febbrile e significativa
attività mercantile da parte di donne. Non meno dei mercanti, le
mercantesse si muovevano da una città all'altra del Mediterraneo
con la piena consapevolezza del loro fondamentale ruolo in una
società non individualista, abituata a pensare e agire per
gruppi".
All'interno del gruppo di coloro che esercitavano l'arte del
commercio, le mercantesse svolgevano le loro attività con
perizia e dimestichezza. Ricostruirne le vicende arricchisce la
nostra comprensione di un periodo lontano e del suo significato
per le odierne riflessioni sul ruolo sociale delle donne nel
mondo contemporaneo.
Gemma Colesanti è ricercatrice all'Istituto di Scienze per il
patrimonio culturale di Napoli del Consiglio nazionale delle
Ricerche e docente di Storia Medievale all'Università Orientale
di Napoli. Svolge attività di ricerca su temi legati alla storia
della spiritualità femminile e sulle reti commerciali nei
territori italiani della Corona d'Aragona, sul notariato nel
Regno di Napoli tra il Trecento e il Cinquecento, sulla storia
delle donne come agenti economici e nel processo di trasmissione
del sapere. È autrice di monografie su figure femminili del
quindicesimo secolo.
I Mercoledì della cultura sono organizzati da Adriano
Angelucci, Marcello Crucianelli, Marco Di Francesco, Alice Lemmo
e Marco Segala.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA