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Reti della società civile, 'un Piano B per Italia ed Europa'

Reti della società civile, 'un Piano B per Italia ed Europa'

Le proposte per la politica in una giornata di confronti

ROMA, 15 marzo 2025, 17:13

Redazione ANSA

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Una giornata di confronti e idee per dare, tutti insieme, uno spartito di proposte alle realtà politiche. Questo è il Piano B, con i propri valori e con un sistema di storie di vita.
    "L'individuo (da solo) non esiste" è l'evento tenutosi al Palazzo della Cooperazione di Roma alla presenza di oltre 300 persone tra il pubblico e centinaia di accessi online, organizzato dalle reti della società civile. L'iniziativa vuole costruire ponti, stabilire relazioni, creare unione e condivisione tra le generazioni e superare il concetto dell'io, per dare vita ad un piano diverso, dove tutti insieme dobbiamo scrivere il futuro delle nostre città, dell'Italia e dell'Europa.
    Hanno preso parte all'evento 12 esperti ed esperte provenienti da tutta Italia, che hanno presentato un nuovo paradigma relazionale, oltre a tre position paper su altrettanti temi principali d'interesse collettivo come sanità, lavoro e transizione ecologica.
    Per Leonardo Becchetti (Direttore Festival Nazionale dell'Economia Civile e Cofondatore NeXt Economia) "viviamo un periodo di demenza relazionale, dai femminicidi alle lotte per i dazi. C'è, quindi, un grande bisogno di intelligenze relazionali e il Piano B nasce per questo: per mettere al centro questo tema che è trascurato e spiegare come questo si declina in proposte di policy concrete in tutti i settori della nostra vita, dalla sanità al lavoro, alla transizione ecologica, sempre all'interno del paradigma dell'economia civile. Quello che vogliamo fare è far nascere delle comunità "ibride", sia nei territori che virtuali, che lavorino su questo tema. Dobbiamo e vogliamo assolutamente avere un impatto politico dal basso e aumentare la partecipazione di persone organizzazioni".
    Carla Collicelli , Senior expert CNR Ethics e ASviS, ha evidenziato "la necessità di introdurre un paradigma relazionale in una sanità e in un welfare che è diventato troppo freddo e distante e, soprattutto, troppo centrato su criteri economici e organizzativi di efficienza fredda. C'è bisogno, invece, di ricostruire la relazione tra le persone, tra strutture, tra privato, pubblico e terzo settore". "Piano B - ha detto Marco Bentivogli, Coordinatore Nazionale Base Italia - è uno spartito per rigenerare l'Italia, innanzitutto perché le ricette che si stanno utilizzando, non solo nel nostro Paese, ma anche a livello internazionale, non stanno funzionando. Bisogna ricostruire uno spartito su cui rigenerare il Paese e non solo, su questo si ragiona dentro Piano B, anche in ottica lavoro. Il lavoro è l'aspetto della condizione umana che cambia più di tutti e per questo ha necessità di veri e propri architetti del lavoro».
    Il direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti, ha spiegato che Piano B "riesce a coagulare tantissime persone. La presenza di temi fondamentali per la vita dei cittadini, che vengono discussi in una prospettiva progettuale". La direttrice generale di Confcooperative Fabiola Di Loreto "non si tratta solo di un incontro o di un evento isolato, ma di un'esperienza collettiva che ci invita a guardare oltre noi stessi, per riconoscere il valore profondo di ogni relazione umana. Al centro di questo momento c'è la comunità".
   

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