Ricorso accolto, oggi, da parte di
una corte di giustizia della Scozia, contro i progetti di
sviluppo di nuovi giacimenti di petrolio e gas nel Mare del Nord
messi a suo tempo in cantiere dal governo britannico. Il giudice
Andrew Stewart, chiamato a pronunciarsi sulla questione, ha
infatti riconosciuto le ragioni di due associazioni
ambientaliste che si erano opposte denunciando i rischi
d'inquinamento, oltre alle contraddizioni rispetto agli impegni
internazionali assunti per il taglio degli idrocarburi e delle
emissioni di CO2 di fronte ai timori legati ai cambiamenti
climatici.
Il veto riguarda i giacimenti di Rosebank e Jackdaw, al largo
delle coste scozzesi, nel nord del Regno Unito che fanno capo a
Shell. Gli ecologisti hanno accolto il verdetto - che segue
altre pronunce della giustizia britannica sfavorevoli ai piani
di rilancio delle estrazioni di petrolio e gas, in particolare
sottomarine - con accenti di esultanza, definendolo "storico".
I progetti in questione erano stati promossi dal precedente
governo conservatore, in risposta alla crisi del settore
energetica alimentata fra l'altro a livello globale dai
contraccolpi e dalle sanzioni legate alla guerra fra Russia e
Ucraina, nonché dalle conseguenze dell'escalation in Medio
Oriente. E non sono stati rimessi in discussione dal nuovo
governo laburista moderato di Keir Starmer, ,che tuttavia si è a
suo tempo impegnato a non far appello in caso di accoglimento da
parte della giustizia dei ricorsi di ambientalisti e comunità
locali.
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