I record del riscaldamento globale oramai non fanno più notizia. Ogni mese ne viene superato qualcuno. Nel 2024 è stato battuto anche il record di anno più caldo in Europa. Ce lo dice Copernicus, il servizio meteo dell'Unione europea. Il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato sul continente europeo da quando ci sono rilevazioni scientifiche, cioè dalla metà dell'Ottocento. In quasi metà del continente sono stati battuti i record di temperatura.
L'elenco dei primati stracciati è impressionante. Il numero di giorni con "forte", "molto forte" e "stress da caldo estremo" è stato il secondo più alto mai registrato. Il 60% dell'Europa ha visto più giorni della media con almeno "forte stress da caldo". Per l'intero anno, la temperatura della superficie marina è stata la più alta mai registrata per la regione europea, con 0,7°C sopra la media, e per il Mar Mediterraneo, con 1,2°C sopra la media.
L'area del territorio europeo che ha registrato meno di tre mesi di gelo è stata la più grande mai registrata: circa il 69%, contro una media del 50%. Tutte le regioni europee hanno registrato una perdita di ghiaccio. I ghiacciai della Scandinavia e delle Svalbard hanno registrato il più alto tasso di perdita di massa mai registrato. A settembre, gli incendi in Portogallo hanno bruciato circa 110.000 ettari (1.100 km2) in una settimana, circa un quarto dell'area bruciata annualmente in Europa.
Si stima che circa 42.000 persone siano state colpite dagli incendi in Europa. Ma quando fa caldo, c'è anche tanta evaporazione, e quindi le piogge sono più forti e devastanti. E' l'altra faccia del riscaldamento globale. Nel 2024 In Europa si sono verificate le inondazioni più diffuse dal 2013. Quasi un terzo della rete fluviale ha registrato inondazioni che hanno superato almeno la soglia di alluvione "elevata".
Le tempeste e le inondazioni hanno colpito circa 413.000 persone in Europa, con almeno 335 vittime. E mentre il riscaldamento globale avanza, la Società italiana di medicina ambientale (Sima) ci informa che è stato di recente coniato il termine "solastalgia", per indicare l'angoscia provocata dal drastico cambiamento del clima. Per il presidente della Sima, Alessandro Miani, "gli eventi climatici estremi provocano uno stato di stress e ansia tra i cittadini più vulnerabili, che può sfociare in disturbi post-traumatici e addirittura in suicidi".
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