ROMA - L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) ha espresso "shock e preoccupazione per la scoperta di due fosse comuni in Libia contenenti i corpi di decine di migranti, alcuni con ferite da arma da fuoco".
"Diciannove corpi sono stati scoperti a Jakharrah (circa 400 km a sud di Bengasi), mentre almeno altri 30 sono stati trovati in una fossa comune nel deserto di Alkufra nel sud-est. Si ritiene che la seconda fossa possa contenere fino a 70 corpi", scrive l'Oim in una nota pubblicata nel suo sito web.
Le circostanze della morte e la nazionalità delle persone così sepolte rimangono sconosciute, aggiunge l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, precisando che "le loro tombe sono state entrambe scoperte in seguito a un raid della polizia, durante il quale centinaia di migranti sono stati salvati dai trafficanti". L'Oim "riconosce gli sforzi delle autorità libiche nell'indagare su queste morti e le esorta, insieme alle agenzie partner delle Nazioni Unite, a garantire un recupero, un'identificazione e un trasferimento dignitosi dei resti dei migranti deceduti, avvisando e assistendo le loro famiglie" si legge ancora nella nota, dove si ricorda inoltre che "lo scorso marzo i corpi di 65 migranti sono stati trovati in una fossa comune nel sud-ovest del Paese".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA