"Tutto è cominciato realizzando reportage fotografici sulla pesca. Mi ha conquistata quel blu meraviglioso che si vede solo in mare", racconta ai margini dell'evento Women in Fisheries, organizzato da Wwf Mediterraneo a Spalato. Da quel primo contatto visivo è nata una passione profonda che l'ha portata ad avvicinarsi alle diverse tecniche di pesca, fino ad adottare uno stile di pesca sostenibile, incentrato sulla tutela dell'ambiente marino.
"Oggi pratico la pesca del sonso (il cicerello in italiano), una pesca molto selettiva e rispettosa dell'ecosistema.
Lavoriamo una settimana sì e una no. Quando non sono in mare, mi dedico alla divulgazione e all'educazione: vado nelle scuole, dalle materne all'università, per raccontare il valore del mestiere del pescatore e della pescatrice".
Per Iris, sensibilizzare le nuove generazioni è una missione: "Spiego che non è stato facile per le donne entrare in questo mondo, ma oggi possiamo fare tutto ciò che vogliamo. Cerco di incoraggiare le ragazze, di mostrare loro che è possibile".
La sostenibilità, per Iris, non è solo una pratica di pesca, ma una filosofia di vita. "Nei nostri progetti non ci limitiamo a pescare: vogliamo soprattutto proteggere il mare e mantenere viva una forma di economia locale che rispetti l'ambiente".
Ma cosa l'ha fatta innamorare davvero della pesca? "La magia delle sue ore. L'alba, il tramonto, il contatto diretto con la natura. Sono momenti unici, speciali. Da fotografa, vivere queste ore in mare è stato qualcosa di irresistibile. È una libertà, un modo naturale e profondo di vivere, immersi in quell'azzurro che mi ha stregata". (ANSAmed).
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