Lo si legge in una nota del ministero tunisino, in cui si precisa che all'incontro hanno partecipato il segretario di Stato incaricato della transizione energetica, Wael Chouchane, e l'ambasciatore d'Italia in Tunisia, Alessandro Prunas.
La ministra Thabet ha parlato dell'importanza del partenariato tunisino-italiano per realizzare la transizione energetica verde in Tunisia.
L'incontro si è anche concentrato sul monitoraggio
del gasdotto trans-tunisino, nonché sui modi per rafforzare la
cooperazione con l'Italia in diversi settori, in particolare
nelle energie rinnovabili. SeaCorridor gestisce il coordinamento
delle attività commerciali e tecniche dei due gruppi di gasdotti
internazionali che collegano l'Algeria all'Italia. Le tratte
interessate sono i gasdotti onshore che si estendono dal confine
tra Algeria e Tunisia fino alla costa tunisina, denominati
sistema Ttpc, (Trans Tunisian Pipeline Company), e i gasdotti
offshore che collegano la costa tunisina all'Italia, denominati
sistema Tmpc (Transmediterranean Pipeline Company). SeaCorridor
racchiude in un unico team di lavoro le competenze di Eni e
Snam, con l'intento di valorizzarne in maniera sinergica le
rispettive mission.
L'energia è uno dei settori centrali del Piano Mattei per
l'Africa con l'obiettivo di rendere l'Italia un hub energetico,
un ponte tra l'Europa e l'Africa, come con "l'interconnessione
elettrica Elmed fra Italia e Tunisia e il nuovo corridoio per il
trasporto di idrogeno dal Nord Africa all'Europa centrale
passando per l'Italia" (SouthH2 Corridor). (ANSAmed).
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