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Il Tavolo asilo in Albania per monitorare il rispetto delle procedure

Terza missione nel paese della rete di organizzazioni della società civile

28 gennaio 2025, 11:40

Redazione ANSA

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(ANSAmed) - ROMA, 28 GEN - Prende il via in queste ore in Albania la terza missione del Tavolo asilo e immigrazione (Tai), la principale rete della società civile impegnata nella promozione e difesa dei diritti delle persone migranti, realizzata in collaborazione con il Gruppo di contatto parlamentare sull'immigrazione. In occasione del terzo trasferimento di migranti operato dal governo italiano, il Tai sarà nuovamente in Albania per monitorare le procedure e le condizioni di accoglienza delle 49 persone in arrivo a bordo della nave "Cassiopea" della Marina militare. Nel corso dei due precedenti trasferimenti operati a ottobre e novembre scorsi, il Tai aveva già denunciato le "numerose violazioni del diritto internazionale e di quello nazionale, nonché dei diritti fondamentali delle persone" che il governo italiano trasferisce dal Mediterraneo centrale fino all'Albania.

Le organizzazioni del Tai hanno deciso oggi di tornare nei centri di Shëngjin e Gjadër per monitorare il rispetto delle procedure e verificare le condizioni materiali di trattenimento delle 49 persone migranti. "Il governo italiano sta nuovamente sperimentando il modello albanese con fini puramente propagandistici da un lato e innalzando lo scontro con la magistratura dall'altro, senza attendere la pronuncia della Corte di giustizia europea per proseguire le operazioni", accusa il Tavolo. Le organizzazioni del Tai denunciano inoltre l'assenza a bordo della nave della Marina dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), designata dal governo come la realtà preposta ad effettuare le procedure di screening: "è fondamentale capire come e da chi sia stata realizzata la valutazione delle vulnerabilità delle 49 persone migranti, elemento intorno a cui erano emerse gravi criticità già nei primi due trasferimenti effettuati a fine 2024". "È inoltre necessario garantire la tutela giuridica delle persone trasferite, che non è stata prontamente assicurata nei precedenti arrivi in Albania", aggiunge il Tavolo.

Le organizzazioni del Tai chiedono al governo italiano chiarimenti su come le persone potranno parlare con un avvocato di loro fiducia, sia in fase di preparazione che di audizione con la Commissione e poi anche in fase di eventuale convalida del trattenimento. Il trasferimento coatto verso l'Albania rappresenta un "grave attacco ai principi fondamentali del diritto e della democrazia. Questo approccio non solo mette a rischio la tutela giuridica e la dignità di chi è costretto a subire queste scelte, ma rappresenta anche un pericoloso precedente. Per questo, come nei due precedenti casi, metteremo in campo ogni sforzo necessario per opporci a questa prova di forza ingiustificata e inaccettabile, per fare in modo che non vengano più trasferite persone in Albania e che i centri di trattenimento vengano definitivamente chiusi", concludono le organizzazioni. (ANSAmed).

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