ROMA - "C'è bisogno di un'attenzione rinnovata e costante sulla prevenzione, anche affrontando le condizioni di fondo che spingono i giovani uomini e donne a cedere alle sirene del terrorismo". E' quanto afferma il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in occasione della Giornata internazionale per la prevenzione dell'estremismo violento che può sfociare nel terrorismo.
"L'estremismo violento - ricorda l'Onu - è una minaccia alla pace e alla sicurezza, ai diritti umani e allo sviluppo sostenibile, che colpisce tutti i Paesi e le regioni del mondo".
Si tratta, aggiunge l'Onu "di un fenomeno complesso e sfaccettato che non ha una definizione chiara. Non è un fenomeno nuovo o esclusivo di una particolare regione, nazionalità o sistema di credenze".
In particolare, negli ultimi anni, gruppi terroristici come lo Stato islamico in Iraq e nel Levante (Isil), Al-Qaeda e Boko Haram "hanno plasmato l'immagine che abbiamo dell'estremismo violento e il dibattito su come contrastare le minacce che rappresenta". Secondo l'Onu, "i messaggi di intolleranza religiosa, culturale e sociale veicolati da questi gruppi hanno conseguenze drammatiche in molte parti del mondo. Prendendo in ostaggio territori e utilizzando i social media per trasmettere in diretta i crimini atroci, cercano di minare e distruggere i nostri valori condivisi di pace, giustizia e dignità umana".
Milioni di persone sono fuggite dal territorio controllato da gruppi terroristici ed estremisti violenti facendo aumentare I flussi migratori sia da che verso le zone di conflitto, destabilizzando ulteriormente le regioni interessate.
L'Onu conclude che "nulla può giustificare l'estremismo violento, ma dobbiamo riconoscere che non viene dal nulla. Le ingiustizie reali o percepite, le promesse di emancipazione e di cambiamento radicale sono tutti fattori abilitanti in cui i diritti umani vengono violati, il buon governo viene ignorato e le aspirazioni vengono schiacciate".
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