(ANSAmed) - LONDRA, 28 MAR - Gira la boa dei sei mesi la
protesta della madre di Alaa Abdel Fattah - intellettuale e
oppositore egiziano fra i più noti che langue in galera in
Egitto da anni in base ad accuse che i suoi sostenitori
denunciano come politicamente motivate - ridotta ormai allo
stremo delle forze da uno sciopero della fame record. La donna,
Laila Soueif, un'ex insegnante in pensione 68enne che vive a
Londra, intende proseguire nella sua battaglia per cercare di
ottenere la liberazione del figlio. Ha parzialmente alleggerito
lo sciopero a inizio marzo, assumendo qualche liquido ed
integratore dopo essere stata ricoverata per qualche giorno in
ospedale e aver ottenuto l'impegno del premier britannico Keir
Starmer a sollevare il caso col presidente Abdel Fattah al-Sisi,
uomo forte del Cairo; ma continua a rifiutare cibo solido e
secondo i medici rischia di andare incontro a conseguenze
fatali.
L'intervento di Starmer non ha del resto prodotto finora
cambiamenti visibili nella situazione di Alaa Abdel Fattah,
scrittore, blogger e animatore di campagne pro-democrazia con
passaporto anche britannico (ottenuto nel 2022), indicato a suo
tempo da Reporter Senza Frontiere come uno dei "prigionieri
politici più perseguitati" dell'Egitto: Paese retto col pugno di
ferro dal generale al-Sisi, che resta tuttavia partner
strategico in Medio Oriente di Londra come di vari altri
interlocutori occidentali. (ANSAmed).
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