L'ambasciatore ha evidenziato il dinamismo eccezionale delle relazioni italo-tunisine, testimoniato dal grande numero di visite istituzionali e scambi bilaterali, a partire da quella del presidente del Consiglio Giorgia Meloni dello scorso aprile e dall'incontro del ministro degli Esteri Tajani con l'omologo Nafti del 16 gennaio a Roma. Prunas ha passato in rassegna i diversi ambiti di un "partenariato a 360 gradi che, nel quadro del Piano Mattei, si fonda su un modello di cooperazione da pari a pari, fonte di mutui benefici ed opportunità". Sul versante economico, ha ricordato che l'Italia è il secondo partner commerciale della Tunisia, il suo primo fornitore e secondo cliente, nonché tra i primi investitori nel Paese con una presenza radicata di quasi mille imprese italiane.
Numerosi i progetti in corso citati dall'ambasciatore: l'elettrodotto Elmed, il corridoio dell'idrogeno SouthH2Corridor e MedLink in materia di transizione energetica; Tanit, finanziato dal Ministero degli Esteri e dal fondo clima, nel settore agricolo e della sicurezza alimentare; diversi programmi di formazione professionale, tra cui il progetto pilota dell'Ance e Thamm +, fino al raddoppio della dotazione per la cooperazione allo sviluppo e al rafforzamento della collaborazione universitaria.
In ambito migratorio, nel sottolineare come nessuno Stato possa "affrontare questo fenomeno da solo", Prunas ha evidenziato il carattere olistico della strategia italiana, che si inserisce nel quadro del processo di Roma avviato nel luglio 2023 con la Conferenza internazionale su Migrazioni e Sviluppo.
"Si tratta di una strategia di ampio respiro che va ben oltre il solo approccio securitario", ha affermato l'ambasciatore. (ANSA)
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