Monsignor Shomali ha sottolineato "l'urgente necessità di porre fine alla guerra e al conflitto esistente in conformità con il diritto internazionale" e considera "l'assalto all'edificio della chiesa un sacrilegio a una delle case di Dio e una violazione della sua santità". Ha aggiunto che "il Governatorato di Jenin sogna una pace giusta e completa e cerca con tutte le sue capacità di garantire alla sua popolazione una vita sicura e rassicurante, dove i bambini crescono senza paura e tutti lavorano per costruire e sviluppare la società". La delegazione ha anche incontrato il governatore di Jenin, Kamal Abu Al-Rub, che "ha apprezzato il ruolo della Chiesa e il suo lavoro - riferisce ancora il Patriarcato - per lo sviluppo sociale e ha elogiato la visita del cardinale Pierbattista Pizzaballa a Gaza, descrivendola come un passo coraggioso, sperando che questa visita porti alla cessazione della guerra contro Gaza e alla fine del conflitto in corso. Ha inoltre denunciato i continui attacchi al governatorato e ai luoghi di culto. Ha aggiunto che i recenti raid e attacchi di cui è stato vittima il governatorato stanno distruggendo le speranze di pace. Ha poi osservato che la continua chiusura dei posti di blocco esistenti, in particolare del valico di Jalama, si ripercuote sull'economia del governatorato", conclude la nota della Chiesa latina di Gerusalemme. (ANSAmed).
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