ALGERI - Un nuovo capitolo si apre nella crisi diplomatica in corso tra Algeria e Francia. Al centro della controversia vi è la questione delle 61 proprietà concesse alla Francia in Algeria, per le quali Algeri chiede una revisione degli accordi di utilizzo. L'agenzia di stampa ufficiale Aps riferisce che il ministero degli Affari Esteri algerino, ha convocato l'ambasciatore francese, Stéphane Romatet, per sollevare ufficialmente la questione, rimasta a lungo irrisolta nelle relazioni bilaterali.
Tra le proprietà interessate, l'ambasciata di Francia ad Algeri che occupa un'area di 14 ettari con un affitto simbolico, mentre la residenza dell'ambasciatore, conosciuta come "Les Oliviers", si estende su 4 ettari ed è stata concessa fino all'agosto 2023 a un prezzo irrisorio. Per Algeri, la Francia ha beneficiato di condizioni di favore senza garantire un trattamento equivalente agli immobili algerini in territorio francese.
"Un altro esempio lampante è l'accordo del 1994 che regola diversi aspetti della cooperazione tra i due Paesi, in particolare nel campo del commercio e degli investimenti", sottolinea l'agenzia governativa. "In effetti, questi accordi hanno permesso alle imprese francesi di beneficiare di condizioni molto favorevoli per operare in Algeria, mentre hanno limitato le opportunità per le imprese algerine che operano in Francia. Ancora una volta, i vantaggi sono unilaterali", aggiunge l'Aps.
Il dispaccio fa riferimento a una minaccia algerina secondo cui la Francia avrebbe più da perdere se tutte queste questioni venissero alla luce. "Se Parigi vuole aprire il dibattito sulla reciprocità e sul rispetto degli impegni presi, ben venga! Vedremo chi ha beneficiato di più di questi trattati, l'Algeria o la Francia, e chi non rispetta gli accordi passati".
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