Il ministero degli Esteri di Tunisi, che ha definito l'attacco "barbarico", ha parlato di una "flagrante violazione" dell'accordo di cessate il fuoco e un "totale rifiuto" dei principi del diritto umanitario internazionale. "Queste azioni - si legge in un comunicato -, rappresentano un tentativo di sabotare gli sforzi per la de-escalation e un intento deliberato di destabilizzare la regione".
"La persistenza dell'entità sionista nella sua 'guerra di sterminio' contro il popolo palestinese, sotto gli occhi della comunità internazionale, dimostra la sua incapacità di annientare il diritto palestinese all'autodeterminazione", prosegue la nota: "Più i massacri si moltiplicano, più si intensifica la determinazione del popolo palestinese a resistere e liberare la propria terra".
Pur riaffermando il suo impegno per l'attuazione della legittimità internazionale, la Tunisia chiede una mobilitazione globale per porre fine a questi "orribili massacri" e "ribadisce il suo sostegno al popolo palestinese nella sua lotta per stabilire uno Stato indipendente in tutto il territorio palestinese, con al-Quds come capitale".
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