Lo segnala la pagina
Facebook del ministero del Turismo e delle antichità egiziano
riferendosi a una zona situata sulla sponda occidentale del Nilo
di fronte all'attuale città di Luxor.
La sepoltura, individuata durante il lavoro di pulizia presso
la "tomba di Karabaskin" della XXV dinastia, si presentava
intatta, sigillata da secoli.
Al suo interno, gli archeologi
hanno rinvenuto 11 sepolture, appartenenti a uomini, donne e
bambini, probabilmente componenti di una stessa famiglia che ha
utilizzato il gentilizio per diverse generazioni.
Nonostante i danni causati dalle inondazioni, che hanno
deteriorato i sarcofagi in legno e i tessuti di lino, il corredo
funebre si è in gran parte conservato, offrendo agli studiosi
una grande varietà di oggetti: tra questi, spicca una collana
che il ministero definisce "unica" e composta "da 30 perle di
ametista cilindriche e due di agata, con al centro un amuleto a
forma di testa di ippopotamo".
Le sepolture femminili hanno restituito altri gioielli:
bracciali, anelli, cinture in agata rossa, porcellana blu e
verde e pietra dipinta con motivi vegetali. Completano il quadro
una serie di amuleti a forma di animali, tra cui ippopotami,
falchi e serpenti, testimonianza delle credenze religiose
dell'epoca.
Come evidenziato da Mohamed Ismail Khaled, segretario
generale del Consiglio Supremo delle Antichità, la scoperta apre
nuovi scenari per la comprensione della necropoli di Assasif e
dei rituali funerari del Medio Regno.
La nota segnala anche due specchi in rame: uno presenta un
manico a forma di fiore di loto, simbolo di rinascita; mentre
l'altro reca l'immagine della dea Hathor, divinità legata
all'amore, alla bellezza e alla maternità, qui rappresentata con
quattro volti che ne sottolineano gli aspetti di protettrice.
Tra i reperti più singolari, anche la statuetta blu-verde
raffigurante un "bennu", uccello mitologico simile alla fenice,
simbolo di resurrezione e rinnovamento. Accanto alla statuetta,
circa 4.000 perline di argilla - originariamente parte della sua
acconciatura. Inoltre viene segnalata una tavola sacrificale
quadrata, con un canale centrale per le libagioni e decorata con
bassorilievi che raffigurano offerte votive come una testa di
toro e una pagnotta. (ANSAmed).
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