"La nostra candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2027 è un azzardo che ha il sapore della sfida". Lo ha scritto, in un nota, Luigi De Lorenzo, sindaco di Aliano (Matera), finalista al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027, la cui designazione è prevista per domani, mercoledì 12 marzo.
"Non vogliamo certo negare il valore enorme di città già avvantaggiate da infrastrutture, risorse e riflettori puntati, ma perché - ha aggiunto - non dare una chance a chi con determinazione, creatività e un pizzico di follia, desidera dimostrare che la cultura si nutre anche di piccole dimensioni e paesaggi ostili, che diventano luoghi di rinascita e meraviglia?".
Secondo il primo cittadino del paese confino di Carlo Levi, "se è vero che l'offerta culturale spesso si concentra nei soliti circuiti metropolitani, la forza dei borghi risiede nella loro capacità di riscrivere il racconto del territorio con uno stile meno 'patinato' e più autentico. Aliano, in particolare, da anni scommette su un modello alternativo di sviluppo: una cultura diffusa e inclusiva che invita cittadini e visitatori ad essere protagonisti, la tutela del paesaggio e delle tradizioni come base per un turismo 'lento' e autentico - ha continuato De Lorenzo -, e infine la costante ricerca di collaborazioni, nazionali e internazionali, per trasformare l'isolamento geografico in un'occasione di confronto e arricchimento reciproco. Non ci sentiamo certo dei 'cugini minori': siamo un borgo con un'identità forte e profonda, che fa forza del proprio isolamento per creare una nuova centralità. La domanda, allora, resta aperta: nel 2027 vincerà ancora una grande città (che magari sul palcoscenico c'è già) o sarà la volta buona per un piccolo centro intraprendente come Aliano, pronto a interpretare in modo nuovo il concetto di Capitale della Cultura? Detto tra noi, spero si scelga di premiare l'impegno e l'entusiasmo di chi, nonostante un paesaggio difficile, non smette di credere nel potere della cultura. In fondo, la vera ricchezza dell'Italia sta nella pluralità delle sue voci: che vinca la metropoli o il paesino sperduto, l'importante è che l'arte, la storia e la voglia di sognare continuino a illuminare anche il più remoto angolo del nostro Paese. Ma se capitasse che qualcuno volesse davvero scommettere su Aliano - ha concluso il sindaco - noi siamo pronti a fare la nostra parte, come sempre, col sorriso sulle labbra e il fuoco della passione nel cuore".
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