Un "progetto di massima" per
risolvere la vertenza dei dipendenti della CallMat di Matera -
da ottobre prossimo al 2027 - è stato presentato oggi al Mimit,
a Roma, dall'assessore allo sviluppo economico della Regione
Basilicata, Francesco Cupparo.
La vertenza riguarda 377 dipendenti della CallMat: il
progetto evidenzia che, essendo la maggior parte di loro assunti
con contratto a tempo determinato, essi "corrispondono a 289
lavoratori con contratto a tempo indeterminato", residenti per
lo più a Matera, in provincia di Matera ma alcuni anche in
Puglia e in Campania. "Il costo lordo annuo di questo personale
- ha spiegato Cupparo - attualmente ammonta a circa 8,576
milioni di euro. I costi stimati nel progetto di massima sono
pari a circa 15 milioni di euro e tengono conto delle spese del
personale, della locazione degli spazi e della logistica. La
Regione si è sforzata di individuare le risorse finanziarie pari
a dieci milioni di euro per coprire i 2/3 del progetto ed
auspica che vi sia un cofinanziamento con fondi nazionali (pari
a 1/3 del costo)". Cupparo ha sottolineato che "il progetto
potrebbe partire a inizio ottobre 2025 e durare fino alla fine
del 2027", muovendosi anche due altre due direttrici: "La
digitalizzazione e dematerializzazione degli archivi cartacei" e
"i percorsi di formazione del personale impiegato, da attivare
sia prima dell'avvio dell'attività di digitalizzazione sia nella
sua fase iniziale"
Un altro aspetto "messo in campo con le aziende sanitarie
della Basilicata è la rimodulazione del progetto relativo al
servizio 116117, ossia il Numero Europeo Armonizzato-NEA per
l'accesso alle cure mediche non urgenti e ad altri servizi
sanitari territoriali a bassa intensità. Stiamo cercando di
localizzare la centrale operativa del servizio, ossia
l'infrastruttura tecnologica su Matera. Tale attività potrebbe
coinvolgere circa 20/25 operatori di call center a servizio
dell'operatore di telefonia aggiudicatario di detta attività.
L'idea ovviamente è quella di prevedere l'attivazione di alcuni
degli attuali lavoratori CallMat". Cupparo, infine, ha precisato
che sono state chieste "alcune garanzie a Tim, ossia di
assicurare volumi tali da poter coinvolgere circa 114
lavoratori full time fino alla fine del 2027".
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