"Se il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Marcello Pittella (leader lucano di Azione) si è finalmente reso conto che - tra conti fuori controllo, operatori socio sanitari abbandonati o in fuga e liste d'attesa senza speranza - la sanità lucana è in uno stadio terminale, abbia il coraggio di staccare la spina a questo governo Bardi". Lo scrive, in una nota, Angelo Chiorazzo (Basilicata Casa Comune), vicepresidente dell'Assemblea lucana, riferendosi al duro attacco sferrato tre giorni fa da Pittella (che fa parte della maggioranza di centrodestra) all'assessore regionale alla Sanità, Cosimo Latronico (FdI), poi difeso dal suo partito.
Secondo Chiorazzo, "giocare ad essere maggioranza nei momenti della spartizione e opposizione ogni volta che c'è da chiedere il voto sarebbe un insopportabile atto di cinismo nauseante consumato sulla pelle dei lucani. Una corsa al ribasso rispetto a chi prova a risolvere a proprio favore quel bisogno di salute che non trova risposte. Nemmeno è possibile - ha aggiunto il leader di Basilicata Casa Comune - individuare la fonte di tutti i problemi nel direttore generale dell'azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Giuseppe Spera, che da governatore Pittella (in quota Pd dal 2013 al 2018) ha fatto di tutto per non nominare e contro cui oggi indirizza strali lasciando emergere il dubbio che sia una rivendicazione dell'ennesima poltrona".
"Che il servizio sanitario regionale sia in grande difficoltà - ha proseguito Chiorazzo - lo diciamo da prima che Pittella scegliesse di allearsi col centrodestra. Abbiamo denunciato sin da allora il distorto impiego di fondi del petrolio destinati allo sviluppo per coprire i buchi della sanità e per di più senza sortire effetti sulla qualità dell'assistenza, ma anche Azione ha preferito girarsi dall'altra parte impegnata come era a chiedere consensi. Ma le verità vengono, come sempre, inesorabilmente a galla e oggi assistiamo a un rimpallo di responsabilità tra alleati - chi governa nelle ultime due legislature e chi lo ha fatto nel quinquennio precedente - che rappresenta un'offesa all'intelligenza dei lucani. C'è - ha concluso - un sistema da troncare e da rifondare: se Pittella vuole davvero contribuire a farlo le parole non bastano, si passi ai fatti".
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