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Riqualificazione Casino Mollo, siglata intesa tra Fai e Regione

Riqualificazione Casino Mollo, siglata intesa tra Fai e Regione

Stanziati 1,6 milioni per il recupero della struttura del '600

CATANZARO, 13 febbraio 2025, 12:20

Redazione ANSA

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Al via la riqualificazione funzionale del seicentesco Casino Mollo, testimonianza di un'architettura e di un paesaggio rurale, donato al Fondo per l'ambiente italiano da Giovanna, Beatrice e Maria Silvia Mollo, nel 2016. L'input arriva dall' accordo siglato dal Fai e dalla Regione Calabria in base al quale un importante contributo è stato concesso al Fai per il restauro e la valorizzazione dell'antico casino di caccia.
    L'edificio sorge a fianco della Riserva naturale I Giganti della Sila, area protetta situata nel cuore del Parco nazionale della Sila, affidata in comodato d'uso dall'Ente Parco al Fondo per l'Ambiente Italiano dal 2016 per 20 anni. Oltre un milione e seicento euro la cifra stanziata - a fronte di un costo complessivo del progetto pari a circa due milioni e cinquecento euro - per realizzare i lavori e aprirlo integralmente al pubblico entro la fine del 2027. Il progetto di restauro e riqualificazione funzionale del Casino Mollo consentirà a sempre più persone di far conoscere la Riserva Naturale, la sua storia e il suo territorio. Le fasi del progetto prevedono il recupero dell'edificio e di tutti gli elementi di finitura originali, l'adeguamento degli impianti con fonti di energia rinnovabili, il miglioramento sismico delle strutture, l'allestimento di locali destinati all'accoglienza dei visitatori e l'elaborazione e realizzazione del racconto di valorizzazione.
    "L'importante contributo concesso - afferma il presidente del Fai Marco Magnifico - ci permetterà di portare a termine un progetto di straordinario valore che contribuirà a valorizzare un territorio a me particolarmente caro, la Sila. Dopo l'indispensabile restauro, il Casino Mollo ospiterà un racconto sulla storia e le tradizioni silane, l'agricoltura e la pastorizia, e offrirà i necessari servizi ai sempre più numerosi visitatori dei Giganti della Sila. Sono grato al presidente Occhiuto e all'assessore Varì per l'attenzione dimostrata e per la determinazione che ha condotto a raggiungere questo risultato".
    "Il restauro e la valorizzazione del Casino Mollo, nel cuore del Parco Nazionale della Sila - sottolinea il presidente Occhiuto - si inserisce nell'ambito delle iniziative strategiche dell'Accordo di coesione sottoscritto lo scorso anno tra la Regione e il governo Meloni. Questo intervento, all'interno di un polo di attrazione di fondamentale importanza come la Riserva Naturale I Giganti della Sila, costituisce, insieme ad altri progetti che abbiamo finanziato in altri territori, una straordinaria occasione per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e naturalistico. Un asset che la mia Giunta ritiene assolutamente strategico per lo sviluppo turistico ed economico della Calabria".
    "Fonte del contributo - è detto in una comunicato del Fai - è il Fondo per lo sviluppo e la coesione FSC - programmazione 2021-2027 nella quale l'intervento è stato inserito da Regione grazie alla collaborazione e al confronto del Fai con il Dipartimento Economico e Attrattori Culturali, che ha portato alla firma della convenzione alla fine di dicembre 2024. Accordo che scaturisce anche in virtù del fatto che la Riserva i Giganti della Sila, da quando affidata al Fai, ha moltiplicato il numero di visitatori, raggiungendo nel 2024 quota 40.000 e attestandosi come un polo di attrazione culturale di fondamentale importanza per il territorio. Unico nel suo genere, questo maestoso bosco secolare nel cuore della Calabria - riporta il comunicato - sopravvive intatto all'ombra dei suoi imponenti 'patriarchi', oltre 60 esemplari di pini larici e aceri montani piantati nel Seicento dai baroni Mollo, proprietari del vicino Casino.
    Sfruttato nei secoli per l'estrazione di una resina infiammabile come la pece, con la Seconda Guerra Mondiale, i suoi terreni furono espropriati e reintegrati nel patrimonio dell'Ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali che, insieme alla famiglia Mollo, promosse l'istituzione dell'attuale Riserva Naturale Guidata Biogenetica allo scopo di studiare, conservare geneticamente e tutelare questo patrimonio storico-naturale di enorme valore. Il Casino Mollo, acquistato nel Seicento dalla famiglia dei Baroni Mollo, fu il fulcro di un'efficiente azienda latifondistica in cui si coltivavano grano e foraggio, si allevavano buoi e pecore e si produceva legname e pece estratta dai pini della Riserva, mentre nella vicina filanda si lavorava la seta. A seguito della Riforma agraria degli anni Cinquanta, la proprietà fu smembrata e l'edificio divenne la dimora di villeggiatura della famiglia Mollo. Nel 2016 le eredi della famiglia Mollo decisero di donarlo al Fai e il Parco Nazionale della Sila affidò la Riserva alla Fondazione in comodato d'uso".
    "Con il suo completo restauro, l'antico Casino Mollo, per il quale a luglio si celebrerà la conclusione di un primo lotto di lavori - riporta ancora il comunicato - diventerà un luogo di aggregazione culturale per il territorio, sede di un coinvolgente racconto dedicato alla storia di questo lembo di paesaggio rurale calabro, che si dipana dal Seicento a oggi, e la cui storia potrà essere conosciuta e apprezzata da sempre più persone".
   

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