/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Imprese fantasma per conto cosche, confiscati 4,8 milioni

Imprese fantasma per conto cosche, confiscati 4,8 milioni

Operazione Dia Catanzaro dopo condanne definitive

CATANZARO, 20 marzo 2025, 08:47

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Direzione investigativa antimafia ha confiscato beni per circa 4,8 milioni di euro sulla scorta della sentenza della Corte d'appello di Catanzaro, passata in giudicato nel febbraio scorso, con la quale sono state comminate numerose condanne dopo l'operazione "Profilo Basso" conclusa nel gennaio 2021 dalla Dia catanzarese.
    La confisca, disposta a carico di 6 persone condannate in via definitiva per associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori ed autoriciclaggio aggravati dall'agevolazione mafiosa, ha riguardato beni mobili, immobili nonché rapporti bancari e disponibilità finanziarie.
    Nel processo sono state confermate le ipotesi dell'accusa nei confronti dei sei che avrebbero aiutato i vertici delle locali di 'ndrangheta di San Leonardo di Cutro e Roccabernarda (Crotone) a creare un network di imprese fantasma, le cosiddette cartiere, dedite all'emissione di fatture per operazioni inesistenti in favore di aziende terze colluse, consentendo a queste ultime di evadere le imposte sui redditi e l'Iva per importi ingenti, nonché di ottenere indebiti rimborsi dall'Erario per crediti fiscali in realtà inesistenti.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza