Annullare, previa sospensione
dell'efficacia, l'ordinanza del commissario straordinario del
Sito di interessa nazionale di Crotone, Emilio Errigo, che
impone ad Eni Rewind l'avvio dei lavori della bonifica con lo
smaltimento dei rifiuti pericolosi nella discarica Sovreco di
Crotone. E' quello che chiedono Regione Calabria e Comune di
Crotone al Tar Calabria al quale, stamani, hanno depositato dei
motivi aggiuntivi alla causa pendente contro il decreto del
ministero dell'Ambiente dell'1 agosto 2024. Decreto con il quale
si intimava alla Regione Calabria di modificare il
Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) in vigore
che impediva ad Eni Rewind di smaltire i rifiuti in Calabria.
A seguito dell'ordinanza di Errigo, Eni rewind ha annunciato
che avvierà i lavori il prossimo 14 aprile. Per questo Regione e
Comune di Crotone si sono affrettati a chiedere l'intervento del
Tar per fermare la procedura.
"Tale atteggiamento prevaricatorio - si legge nel ricorso
della regione Calabria - con cui si pretende di smaltire i
rifiuti pericolosi in assoluta violazione del vincolo imposto
con il Paur regionale, impone l'adozione di una misura cautelare
con provvedimento monocratico".
In particolare, sia comune che Regione contestano
l'incompetenza del commissario nella gestione della bonifica:
"La normativa speciale - è scritto nei motivi aggiuntivi del
Comune - prevede la possibilità di nomina del commissario di
governo al solo ed unico fine di impiegare proficuamente le
risorse di cui alla sentenza del Tribunale di Milano del
28.02.2012 (ammontanti ad oltre 70 milioni di euro) per le
attività di riparazione del danno ambientale". Per la Regione,
inoltre, "al commissario sono attribuiti generici poteri di
impulso volti all'accelerazione, coordinamento e promozione
degli interventi di bonifica e della riparazione del danno
ambientale, ma non poteri di ordinanza in relazione alla
materiale effettuazione delle attività di bonifica, né poteri
sostitutivi di funzioni ministeriali in relazione alle funzioni
di bonifica".
Tra i motivi di ricorso anche quelli della violazione del
principio di collaborazione tra enti e quello di eccesso di
potere per sviamento: "La gravità dell'inquinamento ambientale
riscontrato a supporto delle sue tesi per smaltire urgentemente
i rifiuti a Crotone - puntualizza il ricorso della regione - si
presenta come un'ulteriore passaggio motivazionale irrilevante e
solo paradossale. I rifiuti pericolosi vanno infatti smaltiti
altrove, lontano da Crotone, proprio per le ragioni di tutela
della salute e di diminuzione degli agenti inquinanti".
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