"Concludiamo un momento di
grande valore per la nostra regione, un'occasione che va ben
oltre il semplice appuntamento istituzionale. Desidero
innanzitutto ringraziare il garante per l'infanzia e
l'adolescenza della Calabria, Antonio Marziale, per la relazione
che ha presentato e, soprattutto, per il lavoro concreto e
appassionato che svolge ogni giorno, con rigore e serietà". Lo
ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso
nel corso della presentazione della relazione annuale del
garante per l'infanzia.
"Quella che ci viene consegnata oggi - ha proseguito - è una
fotografia fedele e, per certi aspetti, dura della condizione
dei nostri bambini e ragazzi. Non è un quadro teorico: è la vita
vera. È fatta di difficoltà educative, di disagio sociale, di
bullismo, di dispersione scolastica, di famiglie in difficoltà e
purtroppo anche di solitudine e marginalità. Temi che, in questi
giorni, sono emersi in maniera ancora più evidente anche a causa
di fatti di cronaca che ci hanno profondamente colpito. E
allora, questo è il momento in cui dobbiamo guardarci in faccia
e dirci con franchezza che non possiamo permetterci indifferenza
o ritardi".
"Ogni bambino lasciato indietro - ha detto il presidente del
Consiglio regionale - è un'occasione persa per la Calabria. Ogni
adolescente ignorato o non ascoltato è un rischio per il futuro
della nostra comunità. La relazione del garante non ci offre
soltanto una diagnosi, ma anche una direzione. Ci indica la
strada da seguire: quella della prevenzione, della protezione,
dell'ascolto, dell'educazione, dell'inclusione. Ma ci dice anche
che nessuno, da solo, può bastare. Serve una rete forte, fatta
di istituzioni, scuola, giustizia minorile, servizi sociali,
terzo settore, famiglie. Serve un'alleanza vera".
"Come presidente del Consiglio regionale - ha concluso
Mancuso - voglio ribadire un impegno chiaro e concreto: il
Consiglio sarà sempre al fianco di chi lavora per garantire i
diritti dei minori. Sosterremo ogni proposta seria, ogni
progetto utile, ogni voce che vorrà portare avanti questa
battaglia di civiltà. Perché non c'è futuro per la Calabria se
non investiamo sui più giovani. Non possiamo costruire speranza,
se non mettiamo i bambini e gli adolescenti al centro di ogni
scelta politica, sociale, educativa. Perciò mi auguro che le
parole ascoltate non restino confinate dentro questa sala, ma
diventino stimolo, azione e responsabilità condivisa".
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