La fondatrice di CasaPaese,
Elena Sodano, ha ricevuto, a Giarre, il Premio internazionale
"Livatino - Saetta - Costa" per l'impegno sociale.
L'imprenditrice catanzarese è stata premiata con il
riconoscimento intitolato alla memoria dei giudici eroi, per
l'umanizzazione della cura rivolta alle persone affette da
demenza.
Sodano, presidente dell'Associazione Ra.Gi. e fondatrice di
CasaPaese, che da oltre un decennio rappresenta un punto di
riferimento per le persone affette da Alzheimer e demenze
neurodegenerative, a Giarre è risultata tra i premiati della
30ma edizione del Premio internazionale "Rosario Livatino -
Antonino Saetta - Gaetano Costa", promosso dall'International
Police Association (Ipa Italia) e assegnato a uomini e donne
valorosi per la loro opera e l'alto senso di legalità nonché per
l'impegno per gli altri divenuto l'obiettivo principale della
loro vita.
"Ricevere questo riconoscimento intitolato alla memoria di
tre giganti della giustizia, uccisi dalla mafia per il coraggio
di credere in uno Stato giusto - ha detto Elena Sodano - è un
onore che tocca l'anima e attraversa la storia. Essere premiata
in un contesto che, tra i tanti, ha visto protagonisti Don Luigi
Ciotti, Carlo Azeglio Ciampi, il procuratore Caselli e il
magistrato Pier Camillo Davigo, insieme a grandi artisti come
Franco Battiato e Andrea Bocelli, è un'emozione profonda e
un'enorme responsabilità".
La giuria, presieduta dalla professoressa Rosaria Carmela
Livatino, coordinata dal commissario Carmelo Cavallaro e
composta dai familiari dei giudici eroi, ha consegnato il Premio
Internazionale all'Impegno Sociale 2025 all'imprenditrice della
cura con la seguente motivazione: "Per distinguersi ogni giorno
nell'umanizzazione della cura rivolta alle persone affette da
demenza o da altri disturbi neurodegenerativi e per aver creato
la CasaPaese per demenze di Cicala, modello unico di normalità
di vita, restituzione di dignità e riscatto per le persone
affette da demenza".
Come ha sottolineato Cavallaro, "CasaPaese è la Calabria che
non si arrende. È un'opera di umanità che non ha uguali. È la
voce gentile e ferma di chi crede che ogni vita vada onorata,
anche quando dimentica. È legalità quotidiana, fatta di
rispetto, di libertà, di gesti autentici. È una sfida alla
solitudine, all'indifferenza, alla disumanità".
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