Un impianto di produzione di
calcestruzzo a Catanzaro, collocato su un'area di circa 100.000
metri quadri, è stato sequestrato dai militari del Nucleo
operativo di Polizia ambientale della Guardia costiera di
Soverato.
Nel corso dell'ispezione, i militari avrebbero accertato che
l'impianto operava, in assenza di autorizzazioni per l'emissione
in atmosfera, per l'estrazione di inerti da cava e per lo
scarico di reflui industriali. Durante i controlli è emerso che
i reflui di scarto delle lavorazioni, venivano interamente
sversati sul terreno e nelle acque superficiali di un vicino
corso d'acqua.
Nello stabilimento, inoltre, sarebbe stata riscontrata la
presenza di circa 180 metri cubi di fanghi di lavorazione e
altri rifiuti quali legno, plastica, metalli misti, cemento
depositati in maniera incontrollata.
Il legale rappresentante dell'impresa è stato denunciato alla
Procura della Repubblica di Catanzaro per diverse ipotesi di
reato. A carico dell'azienda è stata comminata una sanzione
amministrativa di 4.133 euro per mancanza del registro di carico
e scarico rifiuti.
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