Minacce ad Augusto Di Meo che vide in faccia e fece arrestare l'assassino di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso dai Casalesi il 19 marzo del 1994.
Di Meo, che nell'agguato si salvò solo perché si era abbassato per allacciarsi la scarpa, ha denunciato ai carabinieri di Casal di Principe di aver ricevuto una telefonata in cui l'interlocutore, dopo avergli rivolto in dialetto ingiurie, lo ha invitato a scendere in strada ("Scendi così ti taglio la testa").
Di Meo è
anche uscito fuori casa ma non ha trovato nessuno. I
carabinieri, che stanno provando a rintracciare il numero di
telefono da cui è partita la comunicazione, non si sbilanciano
sulla matrice della telefonata.
L'episodio è stato rivelato da Di Meo (da 22 anni attende di
essere riconosciuto testimone di giustizia), al Comitato
intitolato a don Diana che, nell'assemblea annuale, ha votato un
documento di solidarietà. Vicinanza è stata espressa dal sindaco
di Casal di Principe, Renato Natale, considerato un simbolo
nella lotta alla camorra.
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