Due settimane fa, Antonietta, la
mamma del ragazzino che ieri ha accoltellato un compagno di
scuola, si era rivolta agli assistenti sociali. "Avevo chiesto
che gli cambiassero scuola - dice - io sentivo che mio figlio
lì non stava bene, che soffriva". La donna era disposta anche a
un trasferimento in un istituto privato, "per lui, per mio
figlio". Anche da piccolo, "dall'asilo e per tutte le
elementari, mio figlio è stato in una scuola privata". "Volevo
per lui un luogo protetto - afferma - dove non fosse preso in
giro né per il colore della sua pelle né perché porta il mio
cognome". "La mia preoccupazione - aggiunge - era che potesse
esplodere la rabbia che provava per tutto quello che aveva
subito, per tutti gli insulti che riceveva per il colore della
sua pelle". "Non ho mai armato la mano di mio figlio -
sottolinea - gli ho sempre detto di non usare le mani, di
evitare qualsiasi occasione pericolosa".
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